Il rapido sviluppo di tecnologie sempre più potenti sta letteralmente mutando non solo i nostri stili di vita, ma anche il modo in cui recepiamo e produciamo informazione.
Oggigiorno, dietro a video, fotografie, audio e testi, non è sempre presente la mano dell’uomo; sempre più spesso, infatti, i prodotti digitali che circolano sul web, ma non solo, sono realizzati attraverso sofisticati software di IA, capaci di rielaborare immense moli di dati e di creare dal nulla mondi alternativi molto realistici.
Confrontando una fotografia scattata con una fotocamera digitale e una prodotta da una IA, un non addetto ai lavori potrebbe non essere in grado di trovare delle differenze; l’aspetto stupefacente è che non solo le immagini statiche, ma anche quelle in movimento, ossia i filmati, realizzati attraverso l’Intelligenza Artificiale risultano realistici in modo davvero impressionante.
In realtà, come riportato nell’approfondito articolo di ExpressVPN relativo ai deepfake, i metodi per riconoscere i prodotti della IA non mancano e vanno dalle distorsioni talvolta presenti nei volti umani modificati o creati da zero alla presenza di incoerenze per quanto riguarda luci, ombre e riflessi. Anche l’analisi del contesto nel quale video e immagini vengono condivisi, nonché la conoscenza di quello che effettivamente si può fare attraverso le nuove tecnologie, possono aiutare a individuare deepfake e materiale alterato.
In questo articolo cercheremo di capire in che modo l’IA può alterare o produrre immagini, video, audio e persino testi fittizi e come questi prodotti possano essere utilizzati al fine di diffondere disinformazione.
Il deep learning è un settore specifico del machine learning, ossia dell’apprendimento automatico delle macchine, e riguarda in modo specifico il riconoscimento di pattern complessi.
Mentre il machine learning nel suo insieme consente in modo generale alle macchine di utilizzare specifici algoritmi al fine di analizzare i dati, apprendere nuovi elementi e prevedere eventuali sviluppi possibili, il deep learning, ossia l’apprendimento profondo, sviluppa ulteriormente tale capacità, basandola su reti neurali artificiali che in qualche modo imitano il funzionamento del cervello umano. Questo sistema consente alle macchine di analizzare un numero elevato di dati, anche complessi, come immagini, video, audio e testi, e di estrapolarne vari elementi, che verranno riadattanti a un nuovo contesto, modificandoli, sovrapponendoli e via dicendo.
Questo complesso processo, sempre più sofisticato, consente, ad esempio, di generare immagini a partire da descrizioni testuali più o meno dettagliate, ma anche di modificare i volti in un video preesistente, facendo credere che una determinata azione sia stata compiuta da una persona diversa, oppure di cambiare l’audio, adattando anche i movimenti della bocca.
L’IA basata sulle reti neurali artificiali è oggi in grado di realizzare anche video a partire da testi oppure di scrivere in pochissimi istanti articoli, anche molto lunghi, attingendo a tutte le fonti disponibili.
Oggi chiunque può creare file di varia natura utilizzando l’Intelligenza Artificiale. Questo è reso possibile da sempre più numerose piattaforme online, performanti ed evolute, talvolta utilizzabili anche gratuitamente. A seconda del tool scelto, l’utente potrà ad esempio ottenere video più o meno realistici a partire da:
Questi strumenti sono davvero semplici da utilizzare e, se da un lato risultano davvero democratici, in quanto permettono a tutti di sfruttare le nuove tecnologie, anche senza particolari conoscenze pregresse, e di realizzare filmati, testi, immagini a partire da un’idea di base, dall’altra possono risultare piuttosto pericolosi, in quanto possono favorire, se utilizzati in modo sbagliato, la circolazione di disinformazione.
La possibilità di manipolare in modo semplice e veloce video e immagini preesistenti, ma anche di crearli da zero, nonché di produrre decine di testi in pochissimi secondi, può rendere molto più semplice il compito di chi vuole mettere in circolazione informazioni false per manipolare l’opinione pubblica, modificare dati o fatti storici, rendere più attendibili teorie non confermate e via dicendo.
Il termine deepfake viene utilizzato proprio per indicare quei video e quelle immagini prodotti o modificati attraverso l’IA e diffusi con lo scopo o la consapevolezza di creare disinformazione.
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