Anche per il chatbot di casa Google battezzato Bard sono arrivati altri aggiornamenti che puntano a migliorare l’esperienza degli utenti che vogliono provare a parlare con una intelligenza artificiale.
La nuova tendenza della tecnologia è quella di cercare di avere una integrazione dei sistemi di intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. Il modello di riferimento, per il grande pubblico almeno, è di certo quello di ChatGPT prodotto da OpenAI ma tutti i big stanno lavorando per avere qualcosa con cui attirare gli utenti: ne sono un esempio BingAI, il nuovo servizio di ricerca prodotto da Microsoft, e quello che Google ha battezzato Bard.
La differenza sostanziale tra questi modelli sta principalmente nel fatto che alcuni sono già disponibili in Italia mentre altri ancora no. ChatGPT di OpenAI per esempio ha avuto uno stop momentaneo dopo un esame da parte dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali nel nostro Paese ma la situazione si è ora risolta e il modello linguistico è tornato disponibile.
Per quello che riguarda Microsoft BingAI, è disponibile e l’unico ostacolo è decidere discaricare Edge in cui è integrato. Google Bard, invece, almeno per ora non è disponibile in nessun Paese europeo né in Canada. Ma con gli aggiornamenti che Google sta rilasciando quando verrà reso disponibile probabilmente sperimenteremo la sua versione migliore.
Il log degli aggiornamenti di Google Bard si è popolato nel corso degli ultimi 10 giorni. Lo scorso 5 maggio l’aggiornamento ha riguardato per esempio l’integrazione con gli account di quello che adesso viene definito Google Workspace e che tanti invece per comodità continuano a denominare soltanto Google Drive.
Si tratta comunque di un passo avanti interessante soprattutto perché consente di utilizzare Bard all’interno per esempio dei vari prodotti che Google mette a disposizione come per esempio Documenti, Fogli di calcolo e Presentazioni. Il 10 maggio c’è stata l’espansione in altri Paesi, purtroppo non in Italia.
Sempre per quello che riguarda l’integrazione con Google Workspace è stata aggiunta la possibilità di esportare con un click il contenuto generato dall’intelligenza artificiale nonché un comodo tema scuro nel caso si legga al buio. L’ultimo aggiornamento è quello del 15 maggio che si è concentrato soprattutto sul far sì che Bard sia in grado di creare riassunti sempre più precisi e puntuali in base alle informazioni che vengono richieste.
E nell’ambito della ricerca di informazioni sono anche state aggiunte le note nel testo con cui l’intelligenza artificiale segnala di volta in volta la fonte da cui sono state prese le informazioni utilizzate come se stesse compilando un testo divulgativo. Novità tutte che quindi puntano a rendere Bard uno strumento di lavoro e di studio sempre più completo e integrato nell’esperienza offerta da Google.
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