La tecnologia cambia e si evolve ma secondo la profezia di questo esperto stiamo per assistere a un altro cambiamento epocale con una data segnata al 2028.
Dato il numero molto elevato degli strumenti digitali più o meno complessi che animano la vita di tutti i giorni sembra difficile immaginare che ci sia stato un periodo in cui alcuni dei device su cui si fa grande affidamento oggi non esistevano o non esistevano nella forma alla quale sono tutti abituati.
Questo succede perché lo studio che c’è a monte rispetto alla produzione di ogni singolo device e di ogni singolo componente interno di un device continua ed è costante. Un trend che si è visto sin dall’inizio è stato quello di cercare di rendere gli strumenti digitali sempre più piccoli e portatili aumentandone allo stesso tempo la potenza o la capienza.
Ma secondo un esperto, parlando proprio di potenza e di capienza, una tecnologia in particolare verrà molto probabilmente accantonata entro i prossimi 5 anni. E i motivi sono decisamente solidi.
Questi device non saranno più venduti al 2028
A parlare della questione di che cosa è destinato a sparire tra non molto è Shawn Rosemarin che lavora in qualità di vicepresidente ricerca e sviluppo all’interno della sezione customer engineering della società Pure Storage. Secondo Rosemarin, l’oggetto cui tra qualche anno diremo definitivamente addio sarà l’hard disk.
La questione legata alla memoria, alla conservazione dei dati e alla loro accessibilità è una questione che è fondamentale per l’informatica e che, soprattutto con l’esplosione della rete, dei social e delle piattaforme su cui condividere contenuti è al centro del dibattito. Il punto di vista utilizzato dal vicepresidente di Pure Storage è quanto mai interessante.
Perché Rosemarin non vaticina una fine degli hard disk perché sostituiti da un’altra tecnologia (non solo almeno) ma ne Immagina la fine entro il 2028 per una questione fondamentalmente di energia.
Come raccontato ai colleghi di Blocks and Files, secondo Rosemarin semplicemente gli hard disk smetteranno di essere venduti a partire dal 2028 soprattutto a causa dei costi legati alla energia elettrica che deve sostenere i datacenter, veri e propri crogiuoli di hard disk. Per corroborare la sua posizione Rosemarin fa affidamento anche ad alcune dichiarazioni a sua volta rilasciate dal CEO della società per cui egli stesso lavora.
Secondo il CEO di Pure Storage il 3% della potenza elettrica mondiale viene assorbita dai datacenter. E questi datacenter sono per lo più costruiti con hard disk tradizionali. Come dimostra la vicenda di uno dei colossi dei dati che ha cercato inutilmente di posizionare un proprio centro in Irlanda e si è sentito rispondere di no perché il Paese non avrebbe avuto energia elettrica a sufficienza per un datacenter.
La questione del consumo di energia degli hard disk è da non sottovalutare. E infatti, sempre Rosemarin sottolinea che se si riuscisse ad eliminare la tecnologia classica del disco si riuscirebbe a ridurre la potenza assorbita anche fino al 90%.