Usiamo i social quotidianamente eppure in pochi sono a conoscenza della privacy policy: sono tanti i dati privati che vengono inviati
Ad oggi siamo sempre più orientati all’utilizzo dei social, sia per lavoro che per svago che per informazione. Questo atteggiamento non ha fatto altro che aprirci di più al mondo delle notizie: sui social tutto scorre velocemente sulle bacheche ma il nostro occhio è diventato capace di rincorrere le notizie attraverso uno screening generale.
Così siamo sempre più portati ad aggiungere social alla lista: da Facebook a Instagram, fino a Twitter, passando per Linkedin e per poi arrivare a Tik Tok. Questi social network però sanno praticamente tutto su di noi, da dove scriviamo, cosa facciamo durante la giornata, i nostri interessi, le persone con cui abbiamo più feeling, da che dispositivo scriviamo.
Questa enorme quantità di dati non fa altro che andare ad arricchire i database delle piattaforme che condivideranno e scambieranno i dati con gli inserzionisti pubblicitari che, a loro volta, attraverso intelligenze artificiali proporranno sulle nostre bacheche ciò che ci interessa.
Utilizziamo i social network senza pensare alla nostra privacy
La questione privacy spaventa, ma poi alla fine pur di utilizzare i social network e non sentirsi fuori dal sistema tutti sono portati a chiudere un occhio, cercando di scacciare il problema. Proprio un mese fa Facebook ha perso una causa e adesso dovrà pagare ingenti somme per i danni che ha comportato a milioni di utenti attraverso una fuga di dati personali.
Insomma, siamo così sicuri che la cosa giusta sia affidare i nostri dati ai social? È anche vero che c’è da considerare il fatto che ormai qualsiasi sito utilizza i cookies, che se non vengono accettati bloccano la navigazione.
Sembra quindi che ad oggi per usare il nostro cellulare dovremmo accettare a tutti i costi di essere schedati anche contro il nostro volere. In particolare chi utilizza Twitter pensa che sia un social più ‘anonimo’, eppure non è così, ha una delle privacy policy più ‘aggressive’. Prenderà i dati da account personali, quindi nome utente, password, email, numero di telefono, data di nascita e così via.
Prenderà dati anche dal lavoro nel caso si trattasse di un account professionale, poi ci saranno informazioni di pagamento, quindi nel caso si acquistassero annunci, pubblicità, si dovranno comunicare anche tutti i dati di pagamento. A seguire avranno anche i dati in merito alle nostre preferenze preimpostate durante l’utilizzo del social, ma non è finita qui.
Twitter raccoglierà anche tutti i movimenti sul social, quindi le condivisioni, i like, il testo contenuto nei Tweet, i messaggi privati scambiati con gli altri utenti, le interazioni tra gli utenti, ma anche la stessa posizione del dispositivo e l’indirizzo IP. Ogni social ha una sua privacy policy ma più o meno funzionano tutte così.