Un episodio di un famoso cartone animato è stato oggetto di una tale quantità di critiche da essere vietato e poi modificato per poter andare in onda.
La consapevolezza che i contenuti, e in particolare i contenuti destinati ai più piccoli, debbano essere quanto più possibile positivi nei messaggi che mandano si scontra ancora a volte con situazioni stereotipate. Ne è un esempio il più recente episodio di una delle serie per bambini più famose del pianeta, un successo planetario che ha collezionato anche diversi premi Emmy Awards.
Al centro del cartone animato c’è una famiglia di cani australiane e le avventure ruotano per la maggior parte intorno al ruolo e alle azioni che papà cane compie per i suoi cuccioli e insieme ai suoi cuccioli. Il cartone animato si chiama semplicemente Bluey e il papà cane in questione è Bandit Heeler. Trattandosi di un prodotto televisivo destinato ai più piccoli e soprattutto disponibile in oltre 60 Paesi è chiaro che gli occhi che soppesano ed esaminano ciò che succede negli episodi sono moltissimi. E stavolta sono arrivate lamentele riguardo la rappresentazione un po’ cliché del rapporto di Bandit con l’esercizio fisico.
Cartone animato vietato, l’accusa è fat shaming
Nell’episodio in questione, che semplicemente si chiama Exercise, papà cane e mamma cane si trovano al centro di uno scambio di battute in cui il papà, Bandit, si lamenta della propria forma fisica e lascia passare il messaggio di dover fare esercizio per perdere peso. Questo scambio di battute è quello che ha scatenato le reazioni non solo di moltissimi genitori ma anche di diversi esperti dell’età evolutiva. In particolare le critiche si sono concentrate sul fatto che il messaggio che l’episodio nella sua forma originale faceva passare era che si debba perdere peso e che lo si debba fare facendo esercizio.
Ribaltando la questione ne viene che l’esercizio fisico serve solo e soltanto a perdere peso e non ha altre applicazioni. In più alcuni genitori hanno sottolineato come non sia salutare, e in questo fanno eco alcuni esperti, mostrare ai bambini degli adulti che non sono soddisfatti della propria forma fisica. Il pericolo, come spiegato per esempio dalla dottoressa Elina Telford, è che quei bambini che hanno come meccanismo quello di “introiettare questo genere di messaggi e utilizzano il peso del proprio corpo e la propria forma come un sistema per calcolare il proprio valore” potrebbero proprio trovarsi a sperimentare gli effetti del messaggio lasciato passare in questo caso.
La stessa dottoressa Telford aggiunge che occorre ricordare come il rapporto con l’immagine corporea, l’esercizio, il cibo e in generale la salute sia un rapporto estremamente complesso e che una semplificazione come quella che si rischiava di vedere nell’episodio di questo cartone animato vietato rischiava di portare avanti un modo di descrivere questa complessità negativo e poco utile.