Dopo tanto tempo di attesa, finalmente la musica è tornata sia su Instagram che su Facebook. Che cosa c’è da sapere in merito?
Da quando la musica è sparita sia da Facebook che da Instagram, molti di noi si sono ritrovati ad avere dei post completamente silenziosi. Non è stato un bel colpo da mandare giù, su questo non abbiamo alcun dubbio, ma è anche vero che la questione non poteva finire con quell’esito più che negativo: avrebbero dovuto trovare una svolta al più presto. E così è stato, perché pare che le acque si siano finalmente calmate.
L’AGCM, acronimo di Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha dato l’autorizzazione a Meta di procedere con le trattative lasciate in sospeso con la SIAE, al fine di rinnovare le licenze sulla musica. Questa decisione darà modo alla compagnia di ritrattare la situazione e di far uso del diritto d’autore nazionale, che potrebbe portare a degli ottimi risvolti legati su queste tipologie di circostanze più che complicate da affrontare.
La musica ritorna sui social, ed è tutto vero: niente più restrizioni
E quello che abbiamo detto vale per entrambi i lati, perché inizialmente Meta non aveva alcuna intenzione di fornire le informazioni relative agli introiti generati dai brani protetti della società. Ora, a meno che non voglia lasciar perdere l’argomento – chiaramente non lo farà a questo punto -, non dovrebbe continuare a portare avanti la sua battaglia, che oramai avrà un unico svolto positivo: verrà firmato un nuovo contratto con la SIAE.
La licenza obbligherà la compagnia a riprendere tutte le trattative non ancora concluse, e a rispettare le normative che verranno imposte come anche a fornire le informazioni necessarie. La SIAE, d’altro canto, dovrà ripristinare l’equilibrio perduto in precedenza e dare modo agli utenti di far uso nuovamente della musica silenziata, attualmente non ancora accessibile per via della sospensione dettata dall’ente europeo.
Nonostante il travaglio subito dalla vicenda, l’Italia ha accolto più che positivamente quanto successo, sostenendo che sarà molto importante in futuro ai fini della tutela per l’industria musicale, per gli artisti e per gli utenti appassionati alla musica. Tutto è bene quel che finisce bene possiamo dire, anche perché c’è stato un lieto fine questa volta differentemente da altre situazioni dove Meta, per un motivo o per un altro, ha avuto il ruolo di antagonista.