Belle e dannate. Così possono essere considerate le applicazioni. Molte ci hanno svoltato la vita, altrettante necessitano di estrema attenzione, altrimenti sono guai seri.
E pensare che quei “quadratini” celanti software più o meno sofisticati, che affollano i display dei nostri smartphone, ma anche tablet o iPad, senza dimenticare gli smartwatch (Apple o Android, fa lo stesso, erano nate per ben altri motivi.
Le applicazioni erano originariamente destinate all’assistenza alla produttività: mail, calendario e database di contatti. Ora praticamente c’è un’app per ogni cosa: alcune sono già di default, altre basta scaricarle sui due Store preponderanti in quest’era un po’ tech un po’ smart.
Quella delle applicazioni è stata una rapida espansione che ha inglobato ogni segmento di mercato: dalle app per i social a quelle per il gaming, da quelle GPS con servizi basati sulla posizione, sul tracciamento degli ordini e ticket acquisti, perfino quelle che non hanno bisogno dell’accesso a internet.
Un percorso tanto semplice quanto utile
Oggigiorno c’è un app a disposizione per esaudire qualsiasi desiderio di un utente, basti pensare che soltanto i sistemi operativi e i loro componenti interni non sono considerati applicazioni, in quanto necessari al funzionamento degli strumenti di base della piattaforma informatica. Ci hanno fatto svoltare la vita le applicazioni, su questo non c’è dubbio. Ma per ogni cosa sublime, online, c’è il suo esatto contrario: purtroppo tante applicazioni rovinano la vita dei nostri dispositivi, e questo sarebbe il minore dei mali se non ci svuotassero il nostro conto in banca, o il nostro portafoglio digitale, stringi-stringi la stessa cosa.
Numeri alla mano, le app di cui dobbiamo alzare la soglia dell’attenzione al massimo sono quelle che tracciano la posizione in tempo reale. E’ in questo contesto che dando superficialmente, pensando che sia di poco conto, il consenso al trattamento dei dati personali, si potrebbe incappare in qualche pericolo di troppo. Sempre meglio dare un’occhiata agli indicatori, presenti sia sull’ultimo aggiornamento del sistema operativo dei dispositivi Android, sia IOS. Il percorso è tanto semplice quanto utile.
Si parte sempre dalle impostazioni, scrollate fino a Geolocalizzazione. Click o tap, stessa cosa, su Autorizzazioni posizione app, avrete a disposizione tutte le applicazioni hanno accesso alla localizzazione del vostro dispositivo. Lì sta a voi decidere: quelle di cui vi fidate ciecamente (sempre meglio documentarsi prima per avere le certezza) le tenete, per le altre basta spingere sul pulsante Non consentire, utile per completare l’operazione. Così c’è la certezza che nessun software vi “geo-localizzerà”.