Nuovo allarme da parte della Polizia Postale, sotto accusa i titoli degli articoli che spesso risultano essere fuorvianti. Una tendenza pericolosamente in aumento, che sta mettendo a dura prova il lavoro degli specialisti.
I giornali online ultimamente stanno dando sfoggio di titoli particolarmente fantasiosi, fuorvianti e oltre ogni limite di decenza. Il tutto, naturalmente, per attirare i lettori. La Polizia Postale ha dunque lanciato un allarme.
Il titolo di un articolo ha un’importanza strategica naturalmente, si tratta della prima cosa che nota il lettore ed è quello che attira i click, è perfino più importante del contenuto stesso, purtroppo, a volte. È per questa ragione che, ultimamente si è diffusa la ‘moda’ di utilizzare dei titoli completamente fuorvianti, uno stratagemma molto poco trasparente per attirare il lettore.
La Polizia Postale ha recentemente lanciato l’allarme su questi comportamenti. Il direttore della Polizia Postale, Ivano Gabrielli, ha confermato in un’intervista a Notizie.com che il contenuto dell’articolo stesso non ha un reale significato, né, spesso, una correlazione con il titolo a cui fa riferimento. Il titolo è quindi solo una sorta di cartellone che porta il lettore a cliccare, visto che è il numero di aperture dell’articolo quello che conta per vendere banner pubblicitari, e non il contenuto stesso dell’articolo. Questo modus operandi è diventato un problema alla luce del fatto che gli stratagemmi per attirare attenzione finiscano per mettersi a cavallo della linea che separa legalità e illegalità.
Capita di frequente che i giornali online utilizzino la parole chiave nei titoli degli articoli che in altri contesti sarebbero istigazione all’illegalità. Articoli i cui titoli parlano di “metodi per non pagare le tasse” oppure per “Aggirare i controlli fiscali” e via dicendo, sono assolutamente fuorvianti. È molto frequente che gli stessi articoli nascosti dietro quel titolo in realtà smentiscano la dichiarazione proposta inizialmente. In alcuni casi invece l’articolo stesso parla di metodi completamente inventati per realizzare quanto indicato nel titolo. Si tratterebbe quindi di notizie false.
Un’altra problematica molto importante emersa dalle indagini della Polizia Postale è l’utilizzo illecito di figure pubbliche e citazioni. Quando si tirano in ballo quindi attori, politici, personaggi pubblici a cui vengono affiancati impropriamente metodi di trading che promettono di rendere le persone ricche. A chiunque è apparso almeno una volta sui social “il secreto dei ricchi per fare soldi”.
Il capo della Polizia, Ivano Gabrielli ha dichiarato che diversi personaggi pubblici sono arrivati a sporgere denuncia contro questi comportamenti, e la Polizia Postale sta lavorando per impedire che questi fenomeni si diffondano ancora più di quanto lo sono adesso. Il problema grave è che in un periodo storico in cui chiunque può creare un proprio sito in 10 minuti e senza alcuna nozione di informatica, la lotta alle redazioni che diffondono contenuti di questo tipo è persa in partenza.
Il capo della Polizia Postale ha quindi lanciato un messaggio, ha chiesto ai lettori di diffidare dei titoli altisonanti dei giornali online. In particolare di quelli che promettono di condividere metodi illegali per arricchirsi. In genere sarebbe meglio evitare completamente di cliccare sul link e aprirlo per non incentivare l’utilizzo di tali strategie.
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