Sembra che i dati digitali abbiano un peso fisico tutto loro. Come è possibile?
Più tempo passa, e maggiori sono le scoperte che facciamo per quel che riguarda Internet. Abbiamo visto in che modo siano state portate avanti le scoperte tecnologiche, come anche quelle informatiche, motivo per il quale non abbiamo niente per cui stupirci: è tutto programmato e portato avanti come si deve. E ora, se quello che abbiamo detto non è stato in grado di convincerci, una nuova ipotesi sulle informazioni digitali ci riuscirà sicuramente.
Vogliamo parlare di un argomento che potrebbe sembrare assurdo, ma che – a conti fatti – è stato discusso più e più volte poiché potrebbe avere un fondo di verità. Si tratta della possibilità che i dati digitali di un cellulare possano avere effettivamente un peso fisico, e non soltanto misurabile in byte come molti di solito pensano. Ci avete mai fatto caso? Eppure, in tanti ignorano questa eventualità.
Elementi informatici con un peso materiale: ci credete?
Ne parla meglio Robert Krulwich, un esperto che nel 2011 ha aperto l’argomento in maniera tale da esporlo al grande pubblico, rivelando una verità pazzesca: “Le informazioni sono memorizzate sugli elettroni. E gli elettroni sono molto piccoli. Ma hanno massa. Ce l’ha insegnato Einstein. Quindi è possibile prendere tutta l’energia e, usando l’equazione di Einstein, (E = mc 2) trasformare quell’energia in qualcosa che possiamo pesare”.
Il discorso, in seguito, ha preso una piega piuttosto interessante anche grazie a Gareth Mitchell della BBC Science Focus, che ha spiegato che i dati vengono archiviati come informazioni binarie codificati in serie di zero e uno: “Un altro modo di pensarci è che gli atomi nella memoria hanno proprietà magnetiche. Gruppi di atomi si allineano in una direzione o nell’altra a seconda che stiano immagazzinando un 1 o uno 0 e possederanno quantità di energia diverse a seconda di come sono allineati”.
Da questo discorso arriviamo a capire che maggiore è il peso interno di un cellulare, minore sarà disponibile lo spazio da riempire: nulla di più semplice. Questo non significa però che misurare il peso delle informazioni sia impossibile. Gli esperti riferiscono che un e-reader Kindle da 4 GB peserà più di uno vuoto anche fisicamente, probabilmente un attogramma o 10^-18 grammi. Questo, in sintesi, si traduce un vero e proprio calcolo impossibile. Riusciremo un giorno ad eseguirne qualcuno di attendibile?