Una IA che ti dà consigli in merito all’educazione sessuale? Non è una bugia: scopriamo come funziona.
Gli istituti scolastici si occupano da diverso tempo di istruire i giovani nell’educazione sessuale, preparandoli ad un mondo di esperienze unico nel suo genere affinché siano pronti a superare paure ed insicurezze. Ma se al posto di un insegnante qualificato, invece, ci fosse un algoritmo che può suggerirvi cosa fare, voi lo apprezzereste lo stesso?
È ciò che si è posto un team di 20 esperti di recente, lanciando un bot su Telegram dedito all’educazione sessuale. Servirà a preparare l’utente in tal senso affinché non abbia nessun tipo di timore o pregiudizio in questo caso. Basterà soltanto collegarsi alla piattaforma e cercare il nominativo del bot, cioè @Educazione_Sessuale_bot, che oltre ad essere unico non potrà essere confuso con altri. Ne parla Giorgio Gaudio, il Social Impact Designer, che ci fa sapere come gli è venuta l’idea in mente:
“L’ispirazione me l’ha data un progetto nigeriano nel 2007 dove tramite un semplice sms le ragazze potevano rivolgere quesiti ginecologici di vario tipo. E poi mi sono chiesto: chi fa educazione sessuale in Italia? Ognuno condivide la propria esperienza soggettiva, trainando giovani con risposte più o meno corrette; e poi c’è la pornografia, i tuoi amici, siti più o meno scientifici. Così ho deciso di provare a creare un luogo dove i ragazzi potessero trovare informazioni corrette, accettare sé stessi e ricevere un abbraccio virtuale che li rassicurasse“.
Giorgio Gaudio continua la sua spiegazione, parlando della squadra che si è occupata del progetto: “Ma nel team ci sono anche avvocati e quindi c’è anche una parte legale: come comportarsi se sei minorenne e vai in farmacia a chiedere la pillola del giorno dopo o cosa fare se subisci una violenza. Abbiamo coinvolto anche quattro editor, in modo che ogni testo abbia una linea simile e sia chiaro o leggero in base all’argomento: e per ogni domanda ci sono link che rimandano ad un approfondimento, come un tutorial sull’autopalpazione al seno o le illustrazioni di un’artista con decine di vulve, così da non sentirsi sbagliate dal punto di vista estetico“.
E infine mette in chiaro quale sia lo scopo di questo grande lavoro: “Il nostro obiettivo è proprio questo: entrare nelle scuole, essere lo strumento che i ragazzi possono usare a fine lezione per porre le domande che si vergognano di fare agli insegnanti. Ma prima vorrei tradurlo e illustrarlo. Mi piacerebbe diventasse una sorta di Wikipedia sull’educazione sessuale: il programma è in continuo aggiornamento, ogni settimana aggiungiamo risposte. Io sono un designer a impatto sociale, mi occupo di progetti che hanno un impatto sulla vita delle persone, sostenibili, democratici. E penso che avere uno strumento per l’educazione sessuale in modo oggettivo, anonimo e gratuito possa aiutare concretamente i ragazzi, aumentare la consapevolezza sulle malattie e farli sentire un po’ meno soli“.
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