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Scienze

I mutaforma sono tra noi: non è fantascienza, “solo” una grande opera di ingegneria

Un robot mutaforma che fugge da una prigione? Non è una realtà impossibile: potrebbe succedere in futuro, come anche adesso dopotutto.

Che ci crediate o meno, abbiamo appena assistito allo sviluppo di quello che potrebbe essere la più grande progettazione di quest’anno. Nel suo campo, almeno, potrebbe sbaragliare qualunque altra creazione sia avvenuta prima e mettere all’angolo chi ha tentato di fare di meglio sino a questo momento. Se diciamo ciò, è ovvio che vogliamo trattare un argomento assurdo e allo stesso tempo originale.

Foto appartenenti al video originale – Computermagazine.it

Parliamo di un robot mutaforma sviluppato in Cina e capace di evadere da una gabbia passando attraverso le sbarre. Per farlo cambia stato, passando da solido a liquido e riuscendo a riprendere la sua forma originaria in pochi secondi. Così facendo può passare inosservato per poter fuggire da un eventuale pericolo, seppur sia soltanto incredibile che riesca ad adattarsi da solo ad una situazione precisa senza che nessuno gli dica cosa fare.

Un robot che cambia il suo stato di continuo: non è fantascienza

Ma come è stato creato? Gli esperti hanno utilizzato del materiale magnetico in grado di condurre elettricità, tuttavia in futuro potrebbe essere usato perfino nel corpo umano per veicolare farmaci o rimuovere oggetti, come dimostrano i primi esperimenti attualmente di dominio pubblico. Non è questo, però, che lo ha reso effettivamente capace di poter cambiare il proprio stato, bensì un’altra componente: ecco quale.

Il progetto è incredibile – Computermagazine.it

Per modificare la propria forma è stata creata una sostanza composta da gallio, cioè un metallo con un basso punto di fusione pari a 29,8 gradi, arricchito con particelle magnetiche che hanno un doppio ruolo, proprio come ha voluto spiegare a tutto il mondo Carmel Majidi della Carnegie Mellon University:

Da un lato rendono il materiale reattivo a un campo magnetico alternato, in modo che sia possibile scaldare il materiale per induzione determinandone il cambiamento di fase. Dall’altro lato, le particelle magnetiche danno al robot la capacità di muoversi in risposta al campo magnetico”.

Questo nuovissimo materiale, inoltre, è anche dotato di una fase liquida molto più fluida rispetto ad altri materiali che cambiano fase. I ricercatori lo hanno messo alla prova in diverse situazioni, e in tutti i casi – guidato da un campo magnetico – il robot è stato capace di saltare fossati, scalare muri e perfino di dividersi a metà per spostare altri oggetti e poi ricomporsi nuovamente.

Sebastiano Spinelli

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