Una IA che tutti noi ormai conosciamo molto bene è stata bandita dalle scuole di New York: ecco le motivazioni che hanno spinto le istituzioni a prendere questa scelta.
Quando l’uso di un algoritmo viene vietato in un determinato contesto, è probabile che la ragione risieda nel fatto che non sia così tanto affidabile o attendibile per gli esperti che lo hanno analizzato. Succede nel momento in cui è necessario imporre una regola che si pensa ci debba essere, ragione per la quale quello di cui abbiamo intenzione di parlare non è una circostanza così tanto strana da affrontare.
Ci hanno pensato molto bene le scuole pubbliche di New York City, che hanno deciso di vietare l’accesso a ChatGPT per studenti ed insegnanti. La notizia è stata riportata dalla CNN ed è stata confermata anche da un funzionario governativo, il quale ha ufficializzato la scelta in questione. Ma perché è stata presa, nonostante si tratti di un algoritmo innocuo da utilizzare?
Alla base di questa scelta sarebbero le preoccupazioni sull’utilizzo dello strumento da parte degli alunni, i quali potrebbero avvalersi dell’intelligenza artificiale per barare ed imbrogliare. Ciò porterebbe alla nascita di alcuni problemi relativi all’insegnamento, gli stessi che costringerebbero gli istituti a dover rivedere i programmi scolastici per adattarsi.
Un portavoce di OpenAI, cioè la società che gestisce l’algoritmo, ha voluto far sapere che la compagnia creatrice non vuole che “ChatGPT venga utilizzato per scopi fuorvianti nelle scuole o altrove, quindi stiamo già sviluppando mitigazioni per aiutare chiunque a identificare il testo generato da quel sistema“. Al riguardo ne ha parlato anche Jenna Lyle, la Deputy Press Secretary for the New York Public Schools, che ha commentato in questo modo la ragione del ban dell’intelligenza artificiale:
“A causa delle preoccupazioni per gli impatti negativi sull’apprendimento degli studenti e le preoccupazioni relative alla sicurezza e all’accuratezza dei contenuti, l’accesso a ChatGPT sarà bloccato sulle reti e sui dispositivi delle scuole pubbliche di New York City. Sebbene lo strumento possa essere in grado di fornire risposte rapide e semplici alle domande, non sviluppa capacità di pensiero critico e di risoluzione dei problemi, che sono essenziali per il successo accademico e per tutta la vita“.
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