Qualcomm ha presentato una nuova idea per poter mettere in sicurezza tutti coloro che utilizzano un dispositivo Android, arrivando a progettare l’impensabile. Che cosa ha realizzato esattamente?
Il CES è il posto ideale per poter presentare delle tecnologie all’avanguardia, le stesse che potrebbero servire anche a tutti noi per arrivare ad usare delle vere e proprie innovazioni che potrebbero rivoluzionare il mercato dei dispositivi tech. Inutile dire che anche questa volta c’è qualcosa di interessante di cui parlare, e non è nulla di scontato al contrario di quanto potreste pensare.
Ce lo dimostra a pieno Qualcomm parlando della sua ultima progettazione, la stessa che pensiamo che possa stupire persino i consumatori che non fanno uso dei suoi prodotti. Tramite i chip della compagnia, leggete bene, gli smartphone Android saranno in grado di utilizzare lo Snapdragon Satellite, nonché la “prima soluzione di messaggistica satellitare bidirezionale al mondo per smartphone premium”.
Qualcomm attiva una funzione-satellite per gli smartphone
Ma a cosa servirà in generale una funzione come questa? Consentirà ai cellulari di sfruttare una connessione satellitare per inviare messaggi in situazioni di emergenza o con scarsa copertura di rete, a patto che il processore sia il nuovissimo Snapdragon 8 Gen 2 ovviamente. È una impostazione molto simile a quella che Apple ha introdotto sui recenti iPhone, ma con alcune differenze da non trascurare: ecco quali.
Tanto per cominciare i satelliti saranno diversi, perché pare che lo Snapdragon Satellite si appoggia alla rete Iridium, formata da 66 satelliti a orbita bassa e attualmente già utilizzata da telefoni satellitari classici. La funzionalità, in aggiunta, sarà gratuita per gli utenti, quindi i requisiti da soddisfare sono veramente pochi se ci pensiamo bene: è una fortuna che sia così.
Lo Snapdragon Satellite, proseguendo, è progettato per supportare le reti non terrestri 5G, man mano che l’infrastruttura e i satellitari NTN diventano disponibili. Ma sappiate che l’opzione non sarà limitante, bensì originale, non a caso arriverà anche su computer portatili, dispositivi IoT, tablet e veicoli. I produttori potranno troveranno un modo per configurarla al meglio, non preoccupatevi.
La sua messa in onda non dovrebbe essere molto lontana, difatti si pensa che sarà disponibile sugli smartphone di nuova generazione con processore Snapdragon 8 Gen 2 a partire dalla seconda metà del 2023. Verranno anche dichiarate le prime regioni che potranno farne uso, attualmente non ancora selezionate per via del fatto che lo sviluppo sia in corso d’opera.