Il caro energia e i vari problemi derivati dall’utilizzo sconsiderato dell’elettricità potrebbero diventare un lontano ricordo adesso. Il MIT, infatti, ci propone una soluzione mai vista prima: ecco in cosa consiste.
Gestire l’energia elettrica non è mai stato così difficile come quest’anno, e non sarebbe strano se il 2022 non venisse ricordato esattamente come un buon anno. L’aumento generale dei costi e le bollette salate hanno reso la vita difficile a tutti noi, tant’è che non è stato affatto facile chiedersi in che modo avremmo potuto tirare avanti tenendo a mente questo genere di situazioni.
In nostro aiuto, però, intervirne il MIT, cioè il Massachusetts Institute of Technology, che ci illustra un pannello solare sottile, anzi sottilissimo. È spesso meno di un capello umano e può essere srotolato su qualsiasi superficie, esattente come se fosse un foglio, trasformando così un tetto in un dispositivo fotovoltaico. L’ideale per chi vorrebbe generare elettricità da sé praticamente.
Oltretutto il chilogrammo del materiale di cui è composto è 18 volte più potente rispetto ai pannelli solari tradizionali, e come se non bastasse ha un peso specifico cento volte inferiore rispetto a quello che conosciamo tutti noi. A svilupparlo ci hanno pensato degli scienziati che, dopo aver valutato diversi criteri – basati sulla sostenibilità e sul risparmio energetico -, sono giunti a delle conclusioni notevoli. Quali?
Vladimir Bulović, un professore di ingegneria elettrica e informatica al MIT, ci fa sapere al riguardo che cosa hanno pensato in merito alla sua realizzazione: “Le città statunitensi sono piene di magazzini con tetti molto estesi, che però non possono sopportare il peso dei pannelli solari attuali, fatti di silicio. Se avessimo pannelli solari più leggeri, potremmo elettrificare molto in fretta tutti questi tetti. E ora ce li abbiamo: la nostra ambizione è di riuscire a mettere a punto dei ‘tappeti solari’ da srotolare sui tetti”.
Di seguito ci spiega che uno strato di colla è stato sufficiente per tenere i vari componenti collegati tra loro, portandoli a costruire un ottimo dispositivo da impiegare in ogni abitazione: “Abbiamo realizzato un prototipo quadrato, delle dimensioni di 10 x 10 centimetri, ma siamo convinti che sarà possibile ingrandirlo. Non c’è niente che impedisca la scalabilità del processo. Così come sono le celle solari possono durare uno o due anni. Con l’incapsulamento possiamo arrivare a cinque o dieci anni. Penso che sia abbastanza”.
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