La missione Artemis I non stenta a rallentare, e perché mai dovrebbe dopotutto: Orion si sta dimostrando essere un vero portento dal punto di vista delle funzionalità. Non ci sono stati troppo problemi con la navicella, che ora sta per raggiungere la Luna. Ci siamo preparati per questo grandioso evento?
Se avete seguito gli aggiornamenti rilasciati dalla NASA, saprete sicuramente che la capsula Orion ha raggiunto l’orbita retrograda distante, cioè un luogo in cui il mezzo si muove intorno alla Luna nella direzione opposta a quella in cui si sposta intorno alla Terra. Ora, difatti, si trova a quasi 80.500 chilometri dalla superficie lunare.
Non è un caso che uno degli obiettivi degli ingegneri fosse quello di permettere ad Orion di arrivare sino alla Luna. Ricordiamo a tutti quanti anche che Artemis II e Artemis III consentirà agli astronauti di vivere sul nostro satellite per almeno 6 mesi. In altre parole potremo finalmente colonizzarla, coronando il sogno di tutti quelli che un giorno speravano di visitarla.
Ma tornando al discorso principale, pare che la capsula abbia raggiunto l’orbita più distante lossibile accendendo il motore per 88 secondi, principalmente grazie al modulo di servizio europeo realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea e con il contributo dell’Italia tramite l’Agenzia Spaziale Italiana e l’industria. Che cosa succederà adesso alla navicella?
In questa orbita, che comprende fra i 69.000 e 86,000 chilometri dalla superficie lunare, Orion resterà per i prossimi sei giorni. Così facendo il mezzo avrà la possibilità di proseguire con i test per lo strumento di navigazione che misura le posizioni delle stelle, e allo stesso tempo aiutarsi a orientarsi in modo corretto. Ovviamente è stato tutto programmato dalla NASA stessa, quindi non ci saranno errori di calcolo.
Come abbiamo detto ci vorrà circa una settimana prima che riesca a percorrere almeno metà dell’orbita, proprio sino al punto in cui dovrà compiere la manovra che il primo dicembre la riavvicinerà alla Luna. Da qui in poi inizierà il suo viaggio di ritorno verso il nostro pianeta, dove il rientro è previsto l’11 dicembre con un ammaraggio nell’oceano Pacifico, al largo delle coste della California. Il modulo di servizio, infine, brucierà nell’impatto con l’atmosfera.
? Fonte: www.ansa.it
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