L’INPS non dovrebbe essere soggetto a truffe tecnicamente, ma i suoi utenti potrebbero esserlo. Da questo presupposto possiamo arrivare a capire che gli imbrogli sono sempre dietro l’angolo, ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia: la nuova truffa che potrebbe coinvolgere tutti noi è dietro l’angolo, però come agisce?
L’INPS ci truffa? No, ma un hacker potrebbe
In questi giorni sta girando un SMS che invita gli utenti a cliccare su un link per evitare la revoca dei benefici concessi dall’INPS, ma come avrete già capito si tratta chiaramente di una truffa. In particolar modo viene sfruttato un malware molto pericoloso, il quale potrebbe funzionare in questo periodo per una semplice ragione.
La ricarica del Reddito di Cittadinanza sta ritardando a seguito di alcune problematiche, per cui i percettori potrebbero riceverlo soltanto successivamente. All’inizio l’Istituto aveva annunciato la ricarica di ottobre per la prima settimana di novembre, e poi, capendo di non riuscire a mantenere quanto detto, l’aveva rimandata di qualche giorno.
Ma in base a quanto segnalato da INPS, erano state suggerite come date di pagamento del Reddito di Cittadinanza l’8 o il 9 novembre, che poi si sono rivelate essere corrette. È proprio in questi giorni, però, che la truffa può avere luogo tramite lo smishing, che sarebbe una forma di phishing che invece di utilizzare email sfrutta gli SMS.
Riconoscerla è più facile di quel che sembra
La modalità d’azione non è tanto differente da quella originale: l’obiettivo è quello ei rubare dati sensibili tramite l’invio di SMS che fingono di provenire dall’Istituto. Chiaramente sono dei falsi mittenti in cui l’utente viene invitato a cliccare su un link per identificarsi o aggiornare i propri dati, anagrafici o bancari, onde evitare la revoca di benefici acquisiti.
I link non conducono a pagine ufficiali dell’Istituto, nonostante utilizzino i loghi e colori dell’INPS, ma a piattaforme che possono sottrarre con l’inganno i dati inseriti dai malcapitati. In particolare sono giunte delle segnalazioni di SMS truffaldini che chiedono alla vittime di inserire i propri dati anagrafici e caricare il documento di identità fronte retro con un “Selfie con documento in mano“.
Da questo presupposto tutti noi vi invitiamo fortemente a non basarvi su quello che viene detto nei messaggi o nelle email: gli istituti bancari non hanno bisogno di chiedere le vostre informazioni personali. Tutto ciò che gli serve sono dei nominativi che possono ottenere in qualunque momento, di conseguenza occhio a non fidarvi di chi, invece, vorrebbe soltanto rubare le vostre informazioni personali.
? Fonte: www.solofinanza.it