I chip non diventano famosi soltanto quando vengono destinati a computer da gaming o smartphone prestanti, ma anche nel caso dovessero essere usati per il funzionamento di un PC quantistico. In particolar modo IBM ci presenta la sua ultima creazione: un processore in grado di elaborare i dati mai visto prima d’ora.
Il Re dei chip quantistici: ecco Osprey
IBM ha presentato un nuovo processore interessante. Prende il nome di Osprey, ed è probabilmente il chip quantistico a superconduttori con più qubit al mondo. Abbiamo avuto modo di vederlo all’IBM Quantum Summit 2022, nello specifico durante la conferenza annuale dell’azienda dedicata ai computer quantistici.
Oltre a questo si è parlato non solo del nuovo processore, ma anche di software, di correzione degli errori, dello sviluppo del nuovo System Two, della tecnologia quantum safe e dell’ecosistema di partner e clienti. In particolar modo la compagnia ha dedicato più tempo a quest’ultimo progetto; IBM pensa che sia molto importante che la gente sia al corrente dell’evoluzione dei computer quantistici.
La società tech ritiene fortemente che System Two sia tutto quello che sarà intorno ai futuri processori quantistici di IBM. Difatti prevede l’integrazione di un refrigeratore criogenico, l’elettronica per controllare i qubit, quella per interfacciarsi con i computer classici e altri elementi essenziali per questo tipo di tecnologia destinata a vedere la luce nel 2023.
Cosa è in grado di fare al massimo delle sue potenzialità?
IBM afferma che si tratti di un “supercalcolo incentrato sui computer quantistici“, cosa che ben fa capire come IBM intenda i nuovi dispositivi: vorrebbe che fossero un corredo ai supercomputer classici. È chiaro che sia una visione del mondo molto particolare: avremo modo di assistere ad una fusione tra i PC “casalinghi” e quelli quantistici.
L’azienda non si è fermata solo a questo, perché ha voluto anche presentare diverse novità che riguardano il software e la sua capacità di migliorare i risultati ottenuti con i computer quantistici. Nel primo caso vi sarà la possibilità di effettuare la correzione degli errori in via probabilistica.
In particolar modo i calcoli verranno eseguiti più volte e verrà effettuata un’analisi degli esiti per riceverne uno che sia più vicino a quello desiderato, magari il più corretto. Tuttavia, è bene sapere che l’esecuzione multipla dei calcoli fa sì che sia necessario più tempo rispetto a quella singola.
? Fonte: www.hwupgrade.it