I servizi di Cloud stanno migliorando anno dopo anno, e Oracle lo sa molto bene. Che cosa ha in mente di fare?
Larry Ellison, che per chi non lo sapesse è fondatore di Oracle, ha dichiarato che nei prossimi mesi la società sarà in grado di ospitare dei dipendenti eccezionali per via del licenziamento da Amazon a causa dei costi troppo elevati. Tuttavia la parte più importante è rivolta all’Internet of Clouds, ossia un mondo-cloud dove l’interoperabilità sia al centro delle scelte tecniche.
Non è un caso che siano davvero tante le compagnie che, al giorno d’oggi, tendono a rivolgersi al multi Cloud, che altro non sono che dei servizi che fanno capo a più fornitori. Larry Elison, a tal proposito, sostiene che la scelta vincente è quella di mettere a disposizione delle attività che funzionino a prescindere dal provider, e per questo quando hanno lanciato MySQL HeatWave, ovvero una versione super veloce di MySQL rilasciata – oltre che per Oracle Cloud – anche per AWS e Azure.
Si pensa che tutti i cloud siano interconnessi con velocità e latenze minime. Un esempio possono essere gli esperimenti fatti sulle loro applicazioni che funzionano molto più velocemente se si trovano su infrastruttura Oracle e Azure rispetto ad architetture miste come Oracle/AWS.
Ma per quanto riguarda gli annunci a team tecnologia, invece, cosa possiamo dire? Una delle tante idee è Oracle Alloy, cioè la piattaforma dedicata ai fornitori di servizi che consente a Internet provider e integratori di sistema di offrire servizi Cloud con uno sforzo minimo e completamente configurato con il proprio marchio e ritocchi nell’interfaccia utente.
Un aggiornamento convincente, però, è senza dubbio quello di Oracle Database 23c, ma a vincere la nostra curiosità sono stati gli strumenti per la gestione di applicazioni scritte con JSON e Graph, con un occhio di riguardo dedicato ai microservizi.
In ogni caso non manca una miglioria dal punto di vista della sicurezza, rimasto piuttosto generico in realtà, in cui Oracle ha annunciato che il servizio Oracle Database Zero Data Loss Autonomous Recovery è pronto a fornire strumenti molto efficaci per contrastare i virus informatici. E a voi cosa ha colpito maggiormente?
? Fonte: www.ilsole24ore.com
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