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Smartphone & Tablet

Niente chip cinesi per Apple, le importanti rivelazioni dell’azienda lasciano a bocca aperta

Una dichiarazione rilasciata dal membro del partito repubblicano statunitense Marco Rubio sulle pagine del Financial Times non lascia adito a possibili fraintendimenti: se la Mela di Cupertino si appoggerà in futuro alla compagnia cinese Yangtze Memory Technologies Co. per i controller NAND, “sarà soggetta a controlli mai visti prima d’ora”. Scopriamo di cosa si tratta.

Fonte: apple.com/it – ComputerMagazine.it

E’ tempo di annunci, lanci, celebrazioni e video promozionali per la Apple, dopo la presentazione della scorsa settimana dei nuovi modelli di iPhone e di tutte le novità ad essi connesse. 

Ma, lo sappiamo bene, l’ecosistema di grandi aziende è sempre costellato contemporanemente di gioie e di dolori, di scadenze e di impellenze plurime, piacevoli e non, che conducono a successi ed a soddisfazioni ma anche a difficoltà ed a grattacapi che, in alcuni casi, possono minacciare significativamente la loro stabilità.

E, in questo momento, se da un lato la Mela festeggia e celebra il nuovo iPhone 14, dall’altro si trova a dover fare i conti con critiche robuste, potremmo dire anche feroci, giunte da due membri del partito repubblicano statunitense, Marco Rubio e Michael McCaul, e diffuse dalle pagine del Financial Times.

Le preoccupazioni di Marco Rubio e Michael McCaul sui rapporti della Apple con la Cina

Fonte: apple.com/it – ComputerMagazine.it

Le preoccupazioni espresse dai due membri del partito repubblicano riguardano la collaborazione tra la Apple e l’azienda cinese Yangtze Memory Technologies Co. (YMTC) in riferimento ai chip delle memorie flash NAND da utilizzare in alcuni iPhone per il mercato cinese.

E, secondo Rubio, “Apple sta giocando con il fuoco”, ha dichiarato senza mezze parole al Financial Times. “Conosce i rischi per la sicurezza derivanti da YMTC. Se proseguirà, sarà soggetta a controlli mai visti prima d’ora da parte del governo federale. Non possiamo permettere alle aziende cinesi legate al Partito Comunista di inserirsi nelle nostre reti di telecomunicazioni e in milioni di iPhone americani”.

Dichiarazioni senz’altro molto forti, nei confronti delle quali la Mela però non pare sentirsi preoccupata, perché ciò che risulta è che la possibilità della collaborazione con YMTC sia stata soltanto presa in considerazione, e non attuata, e che anche nel caso dovesse concretizzarsi, riguarderebbe solo ed esclusivamente i dispositivi venduti entro e non oltre i confini del mercato cinese.

 

FONTE: tech.everyeye.it

Gian Lorenzo Lagna

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