Un uomo tra i più potenti del pianeta, sicuramente il più ricco: Jeff Bezos, colui che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere come Mr. Amazon, è oggi protagonista di una serie di retroscena della sua vita “precedente”. 
Da Steve Jobs a Mark Zuckerberg, passando per Bill Gates. Delle menti brillanti, in grado di tramutare il nostro presente e – probabilmente – futuro e che, tutti, sono accomunati dalla proverbiale “partenza dal basso“. Start from the bottom, da un garage, da un ufficio sguarnito di qualsivoglia confort e tecnologia, dal proprio letto… insomma, ricchi, stra-ricchi, multi-miliardari che, in qualche modo, si sono fatti da soli.
Oggi, protagonista della sua storia di riscatto, c’è niente meno che Jeff Bezos, meglio conosciuto come colui che ha dato forma al colosso Amazon e divenuto, nel corso degli ultimi anni, l’uomo più ricco del pianeta. Ebbene, sarete stupiti di sapere che Jeff non ha vissuto un passato travagliato e turbolento a livello scolastico. Anzi, il papà di Amazon si è distinto per essere uno studente modello dapprima alla Princeton University, dove si è laureato in Electrical Engineering and Computer Science, ingegneria elettronica alle nostre latitudini.
Wall Street poi la scalata di Amazon
Un passato ricco di successi scolastici e imprenditoriali, dove nel 1994, con una carriera a Wall Street ben avviata, ha deciso di mollare il su lavoro per dedicarsi ad un progetto personale. Un’idea pazza che metteva al centro i libri e li mescolava alla nascente “rete internet”. L’obbiettivo dell’allora neo-imprenditore era quello di fornire, a chi lo volesse, una sorta di omologo online delle più classiche librerie, dove acquistare prodotti o prenderli in noleggio.
Il resto è storia: quello che è nato come Cadabra, si trasformerà presto nel progetto Amazon che noi tutti ormai conosciamo. Una storia che ha portato Bezos a sfondare il muro dei 150 miliardi di dollari divenendo per un lungo periodo l’uomo più ricco del pianeta. Insieme ad Amazon è stata fondata anche la compagnia spaziale Blue Origin, che oggi è in competizione con un’altra realtà spaziale privata, SpaceX di Elon Musk. Nel 2013 ha infine acquistato il Washington Post, divenendone editore.
