Le sei più importanti società produttrici di robot al mondo firmano una lettera aperta che lancia un appello chiaro ed inequivocabile a non modificare impropriamente i propri prodotti con l’aggiunta di armi. Scopriamo il perché sia emersa questa necessità e quali siano le preoccupazioni dei produttori.
“Rischi di danno e gravi problemi etici”: questa la preoccupazione delle sei società più importanti al mondo che producono robot che, attraverso la pubblicazione di una lettera aperta, richiedono ed esortano che i loro prodotti, realizzati per scopi civili di varia natura, non vengano manipolati ed equipaggiati con armi a scopo prevalentemente militare.
A produrre ed a firmare la lettera sono state la Agility Robotics, la ANYbotics, la Boston Dynamics, la Clearpath Robotics, la Open Robotics e la Unitree Robotics. I loro prodotti, ovvero i loro robot, sono stati progettati e realizzati per scopi generici e per utilizzo civile, e temono che possano essere impiegati impropriamente per motivi militari e bellici con l’aggiunta dei cosiddetti “SPUR”, ovvero “Special Purpose Unmanned Rifles”.
Gli SPUR sono fucili per uso speciale non pilotati e possono essere montati su veicoli, auto ed aero, a guida autonoma e semi autonoma nonché su robot, dei tipi e modelli più disparati, da quelli per uso domestico a quelli per la mobilità avanzata.
Tra gli eventi più recenti che hanno allarmato le società produttrici di robot, spicca tra tutti il conflitto russo-ucraino, durante il quale droni DJI quadrirotori sono stati modificati per poter alloggiare, trasportare ed utilizzare granate in operazioni di volo. La società di Guangdong, quindi, é intervenuta sospendendo le proprie attività in entrambi i Paesi.
Nell’appello congiunto, le società ha esplicitato chiaramente la richiesta “ai responsabili politici di collaborare con noi per promuovere un uso sicuro di questi robot e per proibirne l’uso improprio”: in altre parole, auspicano che il sistema legislativo dei singoli Stati provveda alla creazione di una normativa rigida affinché tali manipolazioni siano proibite e punite per legge.
Inoltre, le società temono che la platea di fruitori e clienti che utilizzano opportunamente i prodotti, per gli scopi cioè per cui sono stati progettati, potrebbero perdere fiducia nelle compagnie ed attribuire loro responsabilità gravi di “complicità” nell’esecuzione di crimini potenzialmente gravissimi.
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