Nessuno si sarebbe mai aspettato che l’Italia potesse prendere una iniziativa così tanto importante, ma allo stesso tempo essenziale. Di che stiamo parlando? Presto il nostro Paese diventerà pioniere dei computer quantistici.
Una selezione improvvisa
Il gruppo europeo che ha il compito di migliorare o sviluppare il calcolo ad alte prestazioni in Europa, ovvero lo European High Performance Computing Joint Undertaking o EuroHPC JU, ha annunciato di aver selezionato sei località dove installare i primi computer quantistici parte del progetto EuroHPC.
Le nuove macchine saranno posizionate in Cechia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna. Nel nostro Paese, incredibile che sia stato scelto oltretutto, è giusto aspettarsi che il computer quantistico sarà installato presso il tecnopolo del CINECA, a Bologna, dove affiancherà Leonardo, che per chi non lo sapesse è un computer quantistico molto conosciuto nel settore.
La grande partecipazione italiana
EuroJPC Ju ne da l’annuncio ufficiale, affermando con assoluta sicurezza che
“questi nuovi sistemi saranno disponibili principalmente per scopi di ricerca e sviluppo a una grande varietà di utenti europei, indipendentemente da dove si trovino in Europa, alle comunità scientifiche, così come ai settori dell’industria e pubblico”.
Tuttavia non sappiamo dirvi quali computer quantistici verranno scelti per questo progetto, anche perché ce ne sono tanti ed è impossibile indovinare. I più noti al momento sono quelli dei produttori statunitensi come IBM, IonQ, Quantinuum e Rigetti, ma sono emersi anche diversi produttori europei come la finlandese IQM e la franco-olandese Pasqal. Insomma, c’è il cosiddetto imbarazzo della scelta.
Comunque sia, i computer quantistici verranno integrati nelle infrastrutture di supercalcolo già esistenti e saranno impiegati come acceleratori, viste le capacità ancora limitate che sono in grado di esprimere allo stato attuale. Ma l’EuroHPC JU pianifica di investire più di 100 milioni di euro per questo progetto, finanziando sino al 50% dei costi per i computer quantistici selezionati.
L’Europa, come possiamo capire, pare che si sia resa conto della necessità di iniziare a sviluppare delle nuove tecnologie per non rimanere indietro – rispetto agli americani o ai cinesi per esempio – e trovarsi, come accaduto per i computer classici, a dipendere da altri nazioni per raggiungere un determinato obiettivo.
Concludiamo l’argomento dicendoci che la selezione dell’Italia, a parte scherzi, risulta molto positiva, soprattutto perché consentirà agli esperti informatici italiani di accedere più facilmente a dispositivi quantistici con i quali effettuare ricerca e sperimentazioni, così da creare competenze che non potranno fare altro che migliorare il nostro Paese sotto ogni punto di vista.
? Fonte: www.hwupgrade.it