Il noto attore hollywoodiano, ritiratosi dalle scene a causa dei suoi problemi di salute, continua a far parlare di se. Questa al centro non c’è una pellicola o un ruolo da protagonista/co-protagonista, ma… i suoi diritti di immagine.
Bruce Willis, uno degli attori hollywoodiani più famosi degli anni 80 e 90, si è dovuto ahinoi ritirare dalle scene prematuramente (a 67 anni) a causa di alcuni problemi di salute insorti negli ultimi anni. Ma, nonostante questo, l’action hero di Die Hard ed altre saghe intramontabili, continua a far parlare di se. E lo fa mettendo al centro i suoi diritti di immagine, venduti ad una agenzia americana di Deepfake.
Per i pochi che non conoscessero questa pratica, si tratta di una tecnologia in grado di “appiccicare” la faccia di un personaggio X, donando le sue sembianze e facendogli dire ciò che si vuole. Il tutto, a questo punto, in piena legalità, con la cessione dei diritti che legittimerà l’agenzia ad utilizzare il suo volto. Ovviamente dietro a questa scelta c’è la volontà di continuare a vedere l’attore al cinema, proprio grazie alla tecnologia del deepfake, in ruoli che lo coinvolgono direttamente.
Bruce Willis: “Apprezzo i deepfake, è un’esperienza nuova e interessante”
Bruce aveva commentato con piacere l’utilizzo della tecnologia: “Ho apprezzato la precisione con cui è stato riprodotto il mio personaggio. Per me è una grande opportunità per tornare indietro nel tempo. Grazie all’utilizzo della moderna tecnologia, anche quando mi trovavo in un altro continente, riuscivo a lavorare, comunicare e partecipare alle riprese. Si tratta di un’esperienza nuova e interessante”. Disney, nello specifico con la saga di Star Wars, ha fatto largamente uso della tecnologia sia in Rogue One che nella seconda stagione di The Mandalorian, ottenendo risultati incredibili.
Purtroppo l’attore non potrà più prendere parte attivamente a ruoli recitativi a causa della afasia, ovvero la perdita della capacità di parlare o comprendere il linguaggio. Un vero e proprio disturbo clinico che può verificarsi dopo un ictus o un trauma cranico e che ha colpito l’attore reso celebre dal ruolo di John McClane nella pellicola cult del 1988 Die Hard.