La pirateria, lo sappiamo, ha le sue chimere, che ammaliano promettendo vantaggi di ogni genere. Ma quasi sempre, sono promesse destinate ad essere disattese e a lasciare, come traccia residua, soltanto danni, anche significativi ed in buon numero. Ciò vale in ogni ambito entro cui la pirateria viene perpetrata. Anche quello dello streaming. Scopriamo i rischi, i virus ed anche i reati preseguibili penalmente in questo settore.
Sono circa 6.000 gli utenti di servizi riconducibili ad attività di trasmissione streaming pirata che, negli scorsi giorni, sono stati attenzionati dalla Guardia di Finanza. Presto, ovvero già nelle prossime settimane, verranno notificati di una denuncia penale a loro carico e della richiesta di pagamento di una sanzione pecuniaria da 1.000,00 Euro.
E questa azione è stata condotta anche verso gli utilizzatori finali. Non solo, dunque, sui pirati “solitari” o su gruppi organizzati ed intenti a perpetrare azioni di pirateria informatica programmandole e diffondendole in rete, ma anche chi ne fruisce. E’ bene ricordare, infatti, che il nostro ordinamento considera reato anche la fruizione di materiale piratesco, non solo la produzione.
L’oggetto del contendere, in questo caso che riguarda l’informatica ed il web digital, sono i servizi di streaming illegali, appunto quelli definiti pirata. E’ certo comprensibile che, da parte di chi ne fruisce, ci possa essere la buona fede, e che ritenga che un servizio disponibile online che offre effettivo risparmio e buoni contenuti non sia affatto da “criminalizzare”. Anche perché, come potrebbero pensare in molti, altrimenti l’avrebbero già chiuso e non sarebbe disponibile online. Ma non è così e, secondo il principio per cui “la legge non ammette ignoranza”, è bene esserne al corrente.
Dunque, come ci ricorda la massima senza tempo di Luigi Einaudi “Conoscere per deliberare”, il primo passo è senz’altro quello di essere a conoscenza che la pirateria, anche quando “solo” fruita in qualità di utente consumatore, é considerata a tutti gli effetti un reato perseguibile dal nostro ordinamento giuridico. E dunque, quello che ci poteva apparire come una comprensibile e ragionevole forma di risparmio, può ritorcersi e diventare una perdita di assai maggior entità.
Ma i rischi non sono limitati agli aspetti legali ed economici: perché un altro aspetto da valutare con attenzione riguarda i rischi a cui sottoponiamo la nostra identità digitale, essendo le piattaforme pirata spesso colme e stracolme di ransomware, spyware e malware di ogni genere, che possono compromettere la nostra presenza sul web sottraendoci dati personali ed effettuando molteplici tipi di frodi a nostro danno.
Inoltre, l’offerta attuale di servizi legali di trasmissione di contenuti cinematografici, sportivi, culturali e di intrattenimento è davvero vasta, potremmo dire per tutti i gusti e per tutte le tasche. Per cui sta a noi scegliere a quale “brivido” sottoporci.
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