A cambiare nel nuovo modello di PlayStation 5 non è soltanto il nuovo chip a 6 nanometri, ma anche il dissipatore (modello CFI-1202) più piccolo. Il motivo? Un consumo ridotto del SoC rispetto al passato.
La nuova PlayStation 5 è pronta per conquistare il mercato e, speriamo, possa farlo senza più alcun intoppo dovuto alla mancanza di approvvigionamenti o allo zampino di scalpers e affaristi da quattro soldi. Nonostante quindi la console sia ancora – per certi versi – irreperibile nei negozi specializzati, Sony ha deciso di produrre un nuovo modello che presenta alcune novità sotto la scocca. Su tutte il nuovo processore, costruito seguendo il processo a 6 nanometri, al quale va accoppiato un nuovo dissipatore, più piccolo rispetto al passato.
Dietro a questa scelta vi è l’ottimizzazione dei consumi da parte del nuovo processore. Ragione per la quale si è scelto di affiancargli un dissipatore (la ventola che tiene le temperature basse) più piccolo. Viene quindi sostituita l’APU AMD a 7 nanometri, utilizzata nei primi due modelli di PS5, con il più recente modello, nome in codice CFI-1200, processore prodotto a 6 nanometri dal colosso TSMC.
Il nuovo processore di PS5 consuma e scalda meno: ora è ufficiale
Dunque non solo cambiamenti “sulla carta”, ma anche in termini di prestazioni quotidiane. Il nuovo processo produttivo permette al SoC di PlayStation 5 di ridurre notevolmente i consumi e quindi le temperature, scongiurando così la necessità di un dissipatore più grande. Il cambio di processo produttivo ha posto Sony di fronte ad un bivio: aumentare le prestazioni o ridurre le temperature. Si è scelta la seconda strada, azzerando i rischi di scombussolare i processi di sviluppo degli addetti ai lavori e mantenendo così gli equilibri inalterati tra diversi modelli di console.
In questo senso il dissipatore, più piccolo in base alle esigenze del nuovo SoC, risulta anche più economico e leggero. La speranza, ora, è che questo nuovo processo produttivo che coinvolgerà le nuove PS5, possa in qualche modo rendere più semplice l’approvvigionamento delle stesse nei negozi specializzati. Intanto, qualcosa si sta muovendo, con la speranza che questi ultimi due anni diventino presto solo un lontano e triste ricordo.