L’impatto avverrà a 12 milioni di chilometri di distanza dal Pianeta Terra, all’1.15 di notte del 27 Settembre ora italiana, e la NASA ha confermato che non ci sarà pericolo alcuno per gli esseri umani. Scopriamo cos’è il DART, ovvero il Double Asteroid Redirection Test, e perché l’Agenzia Spaziale ha investito sulla prima missione nella storia di difesa planetaria.
Questa notte, all’1.15 ora italiana, la sonda DART tenterà di deviare l’orbita di Dimorphos, uno dei due asteroidi del sistema Didymos, attraverso un impatto che avverrà alla velocità di oltre 23 mila chilometri orari.
La missione fa parte di un programma della NASA che ha lo scopo di testare, per la prima volta nella storia, le possibilità di deviazione degli asteroidi attraverso sonde spaziali, in modo da garantire un protocollo e misure di difesa in caso di eventi di minaccia di impatti contro il pianeta Terra.
Non ci sarà alcun rischio per la nostra incolumità: l’impatto avverrà a 12 milioni di chilometri di distanza ed è stato pianificato nei minimi dettagli dall’Agenzia Spaziale per valutare, studiare e dunque raffinare la tecnica definita di “impatto cinetico”, tramite cui gli astrofisici intendono riuscire a modificare la traiettoria di un corpo celeste in caso venga considerato potenzialmente pericoloso.
I rilievi e gli studi scientifici del risultato dell’operazione: quali sono le mire della NASA
Attraverso il test, la NASA intende accumulare dati ed informazioni che consentiranno di comprendere i punti di forza e le criticità del programma, per poi utilizzarli nel sua successiva implementazione e raffinazione.
I rilievi verranno effettuati per diversi mesi successivi all’evento di impatto in modo cumulativo, anche attraverso un mini satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana, chiamato LiciaCube, che dovrà avvicinarsi a Dimorphos tre minuti dopo l’impatto con la missione di analizzare una plume, ovvero un aggregato di materiali deflagrati a seguito dello scontro.
Il mini satellite LiciaCube è stato progettato dalla Argotec di Torino, in Italia, ed è stato lanciato in orbito lo scorso 21 Novembre, dalla base californiana Vanderberg Space Force. Per dieci mesi ha viaggiato nello spazio inseme alla sonda DART e lo scorso 12 Settembre si è da essa disgiunto per preparsi alla sua missione solitaria.
FONTE: www.repubblica.it