E’ una truffa davvero da record quella che è andata in scesa negli ultimi tre anni e che ha permesso ai criminali della rete di portarsi a casa un bottino di milioni di dollari.
Come si legge su Hdblog.it, a smascherare questo colossale raggiro è stato il team di ReasonLabs, ed è emerso che la truffa riguardava siti di incontri e di assistenza clienti fittizi, con il coinvolgimento anche del dark web. I truffatori sono riusciti a farsi dare i numeri di carte di credito delle vittime, spillando loro i soldi, e portandosi a casa illegalmente il malloppo di cui sopra. In base alle prime indiscrezioni emerse, pare che gli hacker truffaldini siano originari della Russia, anche se per il momento non vi sono certezze a riguardo, in ogni caso, la sostanza non cambia. La truffa architettata viene considerata dagli addetti ai lavori completamente differente rispetto a quanto siamo stati abituati fino ad ora, ed anche non semplice da spiegare. In ogni caso ha coinvolto circa 270 siti creati ad hoc per spillare i soldi ai malcapitati e “volendo essere brevi – si legge su Hdblog.it – si può riassumere la vicenda inquadrandola come una sorta di riciclaggio”. In poche parole i truffatori rubavano denaro dalle carte di credito che venivano acquistare sul dark web, quella zona oscura di internet dove si può trovare di tutto e di più, ovviamente roba illegale fra armi, droghe, documenti riservati, sicari e molto altro ancora, un supermercato virtuale infinito composto da milioni di clienti, pronti ad acquistare il peggio. I siti creati ad hoc erano solo una copertura, molto probabilmente creati da un software, aggiunge ancora Hdblog.it, e con informazioni fittizie.
TRUFFA MILIONARIA CON SITI FITTIZI: UN INGARBUGLIATO METODO TRUFFALDINO
“Un controsenso visto da fuori – riporta ancora il portale – ma i truffatori non avevano certo bisogno di cercare su Google il loro sito, che comunque disponeva di un servizio di assistenza impeccabile, attivo a qualsiasi ora o giorno dell’anno con tanto di numero per l’assistenza telefonica funzionante e persino uno da contattare per annullare un pagamento, sempre nel tentativo di far passare la transazione come legittima”. Purtroppo molti dei siti incriminati e segnalati da ReasonLabs, sono ancora online e “funzionanti”, nonostante siano stati avvisati da tempo gli organi preposti. La speranza è che questa colossale truffa possa finire definitivamente nel più breve tempo possibile.
? FONTE: hdblog.it