Gli strumenti NIRCam e NIRSpec sono stati sfruttati dall’ormai celebre telescopio spaziale James Webb per scoprire altre informazioni nascoste del Pianeta Rosso. Dati e informazioni che si vanno ad aggiungere alla mole già in nostro possesso e che, presumibilmente, ci torneranno utili per la futura esplorazione umana di Marte.
Il telescopio spaziale James Webb torna, ancora una volta, protagonista di una serie di scatti – questa volta meno “spettacolari” e più scientifici. Dopo essersi spinto oltre il nostro sistema solare, andando ad osservare le nebulose Orione e Tarantola, si torna a casa e ci si concentra sul Pianeta Rosso. Marte diventa così il punto di osservazione preferito di James Webb e, grazie alle immagini condivise da ESA, NASA e CSA, possiamo scoprire qualcosa in più sull’(in)ospitale pianeta.
Marte: una sfida tutt’altro che banale per il JWST
Nonostante su Marte siano presenti diversi rover, lander, orbiter e in generale strumenti creati dall’uomo, grazie al telescopio James Webb oggi possiamo osservare alcuni dettagli come mai prima d’ora. Grazie ai suoi strumenti ultratecnologici, il telescopio è in grado di catturare diverse frequenze dell’infrarosso. Tra queste, tempeste, fenomeni transitori e, in generale, cambiamenti che coinvolgono il pianeta repentinamente.
Osservare Marte per il JWST non è una sfida banale, anzi. La vicinanza del pianeta alla Terra rende difficile per il telescopio andare a calibrare i dati emersi, poiché le sue lenti e la sua tecnologia sono pensate per osservare oggetti molto più lontani e, in una qualche misura, molto più fiochi. Gli strumenti utilizzati per analizzare il Pianeta Rosso sono, anzitutto, la Near-Infrared Camera (NIRCamera) e la Near-Infrared Spectrograph Camera (NIRSpec). In entrambi i casi ci si è concentrati sull’analisi approfondita del pianeta attraverso gli infrarossi, per far emergere dettagli sulla superficie, sull’atmosfera e sulla composizione di queste ultime.
? FONTE: NASA