La cromosfera e la superficie della nostra Stella Madre mostrate in tutta la lora magnificenza ed incredibile splendore: è il modo in cui la National Science Foundation ha deciso di celebrare il primo anno di attività del telescopio solare Inouye, che regala all’umanità immagine del Sole mai viste con tale nitidezza prima d’ora.
La National Science Foundation ha deciso di celebrare la ricorrenza del primo anno di attività del telescopio solare Inouye mostrando all’umanità immagini mozzafiato della superficie solare e della sua cromosfera riprese dall’osservatorio di Haleakala, alle Hawaii.
Sono immagini inedite e recenti che ritraggono porzioni di Sole mai viste prima, con una nitidezza davvero incredibile e mai raggiunta fino ad ora, tanto stupefacenti in termini di qualità fotografica quanto rilevanti in termini di importanza scientifica ed astrofisica, per gli studi sempre più approfonditi che consentono di effettuare sulla nostra Stella Madre.
Gli scatti risalgono a tre mesi fa, ovvero all’inizio dell’Estate nel Giugno 2022, e si concentrano su un’area del Sole della superficie di 82.500 chilometri di diametro, pari a circa sette pianeti Terra messi insieme.
Il telescopio Inouye e le nuove esplorazioni visive del Sole
Il direttore della National Science Foundation, Sethuraman Panchanathan, parlando riguardo al telescopio Inouye inaugurato lo scorso anno all’osservatorio di Haleakala, presso cui ha cominciato le attività di studio e di esplorazioni visive del Sole, ha sottolineato le “doti” di uno dei telescopi più potenti al mondo.
“E’ il più potente telescopio solare mai costruito sulla Terra”, ha dichiarato in occasione dell’anniversario, “e cambierà per sempre il modo di esplorare e capire il nostro Sole. Le informazioni che raccoglierà trasformeranno il modo in cui gli Stati Uniti e il pianeta prevedranno e si prepareranno a eventi come le tempeste solari”.
Questo l’obiettivo principale del telescopio, gestito dalla AURA, ovvero l’associazione delle Università per la Ricerca in Astronomia, attraverso l’NSO, l’Osservatorio Solare Nazionale degli Stati Uniti d’America.
FONTE: www.tgcom24.mediaset.it