L’Unione Europea pensa ad una stretta sull’obsolescenza programmata, imponendo ai produttori di smartphones di aumentare la vita dei dispositivi. E a Bruxelles si lavora ad una bozza di direttiva che allunghi il ciclo di durata di smartphones e tablets – ma anche di PC – e che riduca l’inquinamento ambientale provocato dalle batterie.
Dalle pagine del New York Times, l’ex vice-presidente della tecnologia della Apple di Cupertino ed autore di numerosi libri sul design, Don Norman, ha rivolto un “j’accuse” ai produttori di tecnologia, colpevoli a suo dire di introdurre nel mercato ogni anno nuovi prodotti che potrebbero godere di un ciclo di vita assai più lungo semplicemente venendo riparati ed aggiornati nelle loro componenti.
Anche l’Unione Europea è tornata sul tema dell’obsolescenza programmata proprio pochi giorni fa, presentando una bozza di direttiva che imponga ai produttori di smartphones di aumentare la durata dei dispositivi e, al contempo, di ridurre l’inquinamento provocato dalla produzione delle parti che lo compongono, con particolare riguardo alle batterie.
“Penso sia necessario condannare i comportamenti di palese obsolescenza programmata – ha dichiarato all’ANSA Giovanni Miragliotta, docente alla School of Management del Politecnico di Milano e senior director agli Osservatori Digital Innovation – e spingere verso stili di consumo più sostenibili anche attraverso una maggiore durata dei dispositivi. Ma è importante che in sede regolatoria [riferendosi all’UE, ndr] si definiscano obiettivi ragionevoli”.
Riguardo alla domanda-provocazione del New York Times sulla possibilità o meno che gli smartphones abbiano cicli di vita della durata di 10 anni, Miragliotta ritiene che sia “davvero molto difficile che un telefonino possa durare un decennio, come ipotizzato nell’articolo. Oggi non durano quasi mai 10 anni nemmeno PC e laptop, strumenti di lavoro progettati per essere espandibili sostituendo componenti e aggiornando software”.
Ed ha continuato: “Partendo da analisi accurate sui dati, forse è possibile aumentare la durata media attuale del 50%, ma attenzione a non imporre ai produttori obblighi che non sarebbero ragionevoli per il mercato”, rivolgendosi in questo modo al legislatore, ovvero all’Unione Europea, attualmente in fase di studio e vaglio di una nuova direttiva a riguardo.
La strada maestra, dunque, parrebbe proprio quella della progettazione di telefoni intelligenti composti da parti sostituibili, in modo che, in base agli aggiornamenti introdotti dalle aziende sul mercato, si possano sostituire solo parti specifiche come, ad esempio, già avviene per il “Fairphone” olandese, prodotto da una start up di Amsterdam. Ma per ora è ancora solo un’eccezione, più unica che rara.
Stai facendo il tuo lavoro quotidiano con il Macbook e lo percepisci lento? oppure stai…
Nascoste nei cassetti di molti, ci sono delle reliquie del passato che potrebbero oggi valere…
Contiene link di affiliazione. Chi passa molto tempo al computer, per lavoro o svago, sa…
Quando ci si mette alla ricerca di un computer portatile utile per lavorare, si è…
Contiene link di affiliazione. Se si vuole costruire da zero il proprio PC fisso o…
Contiene link di affiliazione. Per motivi di studio o lavoro siete alla ricerca di un…