Entra ufficialmente nel vivo la missione Dart, l’ambizioso progetto della Nasa che ha l’obiettivo di deviare un asteroide. Lo scopo, farci trovare pronti nel caso in cui un masso di dimensioni importanti dovesse fare rotta verso la Terra, scenario apocalittico che fino ad oggi si è verificato solo nei film, o quasi.
E così che, come ricorda Tecnologia.Libero.it, tra qualche settimana la navicella spaziale robotica DART, costata ben 330 milioni di dollari, si scontrerà a folle velocità con un asteroide. Dart è l’acronimo di Double Asteroid Redirection Test e sta viaggiando da diversi mesi puntando dritta verso Dimorphos; l’impatto, se tutto andrà come previsto, scatterà fra una ventina di giorni, precisamente il prossimo 27 settembre, ad una velocità di 4 miglia (6 km) al secondo. Gli scienziati cercheranno quindi di capire se sia possibile deviare la rotta di un asteroide che possa essere potenzialmente letale per il nostro pianeta. Il tutto, ovviamente, è stato progettato per anni dai massimi esperti dell’agenzia spaziale degli Stati Uniti, così come anche la vittima, appunto Dimorphos, un asteroide satellite con un diametro di circa 160 metri, che orbita attorno ad un masso più grande, Didymos. Subito dopo lo schianto, la Nasa analizzerà la traiettoria della stessa meteorite, per capire se l’esperimento sarà riuscito o meno.
DART, L’ESPERIMENTO PER DEVIARE GLI ASTEROIDI ENTRA NEL VIVO
“Sappiamo che gli asteroidi ci hanno colpito in passato. Questi impatti sono un processo naturale e accadranno di nuovo in futuro” – le parole del professor Alan Fitzsimmons, astronomo presso la Queen’s University di Belfast – Vorremmo fermare quelli più pericolosi. Il problema è che non abbiamo mai testato la tecnologia necessaria per farlo. Questo è lo scopo di DART”. L’ultimo impatto disastroso di un asteroide sulla Terra si è registrato ben 66 milioni di anni fa, un gigantesco masso da 10 chilometri che colpì Chicxulub, in Messico, che provocò un’esplosione pari a quella che sarebbe stata causata da diversi miliardi di bombe atomiche. Secondo gli esperti fu proprio un asteroide a causare l’estinzione di massa dei dinosauri, così come la maggior parte delle forme di vita presenti sulla Terra in quell’epoca remota. “Sappiamo dove si trovano i grandi asteroidi, e sappiamo che nessuno di quelli rilevati si avvicinerà al nostro pianeta per i prossimi 200 anni circa – ha affermato aggiunto Fitzsimmons – tuttavia, ci sono corpi celesti molto più piccoli che ancora non sono stati identificati, e che potrebbero in futuro colpire la Terra. Alcuni di essi, nonostante le dimensioni ridotte, potrebbero causare gravi danni e distruggere intere città: ecco perché l’esperimento della NASA è così importante. DART è il primo passo per assicurarci di avere la tecnologia giusta per affrontare la minaccia”.
? FONTE: tecnologia.libero