Il Giappone ha dichiarato una vera e propria guerra contro i fax e i floppy disk. Stiamo parlando di due tecnologie molto in uso fino ad una 15ina di anni fa e che permettevano, nel primo caso, di inviare dei documenti, e nel secondo, di immagazzinare dei file in dei dispositivi fisici, di fatto gli antenati delle chiavette usb.
Come si legge su Repubblica, il nuovo ministro per gli Affari digitali, Taro Kono, attraverso Twitter ha annunciato appunto l’intenzione di eliminare i vecchi dischetti di memoria, che un po’ a sorpresa sono ancora utilizzati in almeno 1900 procedure dell’amministrazione statale. L’obiettivo del governo giapponese, come facilmente intuibile, è quello di eliminare la tecnologia più obsoleta, e oltre ai floppy disk in Giappone si sta pensando di “far fuori” anche i già sopracitati fax, ma anche cd e minidisc. Così facendo si renderà meno burocratica e meno macchinosa l’attività della Pubblica amministrazione, facilitando così il lavoro delle aziende, e permettendo lo svolgimento delle pratiche online. Del resto Fumio Kishida, neo primo ministro del Giappone, considera la trasformazione digitale del Paese un elemento chiave per lo sviluppo economico moderno dello stesso, di conseguenza si sta cercando di raggiungere l’obiettivo attraverso più strade.
IL GIAPPONE CONTRO I FAX E I FLOPPY DISK: LA RIVOLUZIONE NON SARA’ FACILE
Repubblica fa notare che è stata altresì predisposta una task force con l’obiettivo appunto di accelerare i tempi della digitalizzazione della PA, e che dovrà anche fare chiarezza su come affrontare e risolvere i vari problemi che emergeranno, entro la fine di quest’anno. Non sarà comunque facile sbarazzarsi dei floppy disk, e lo sa bene proprio Kono, che aveva lanciato una campagna per eliminare il timbro hanko, richiesto da alcune procedure amministrative, scontrandosi però con le resistenze della burocrazia, per cui i sigilli sono uno strumento di cui non si può fare a meno. Anche i fax sono stati difesi dai funzionari governativi, così come i floppy disk. Vedremo come evolverà questa curiosa vicenda.
? FONTE: Repubblica.it