Le nuove tessere sanitarie non avranno il micro-chip. Una scelta obbligata quella del governo italiano, e precisamente del ministero dell’economia, in quanto sul mercato non sono reperibili i materiali necessari per creare i circuiti integrati, ma che fa storcere un po’ il naso in quanto, così facendo, si verrà a creare un documento depotenziato, privo quindi delle sue funzioni digitali e più recenti per poter accedere ai servizi online.
In occasione della pandemia di covid, la tessera sanitaria è divenuta un documento di fatto fondamentale per aver accesso a tutta una serie di servizi della p.a. senza doversi recare di persona agli uffici competenti, “privilegi” che ora verranno meno. Come ricorda il quotidiano Il Messaggero, il tutto è partito “in gran silenzio” circa un paio di mesi fa, precisamente a giugno, quando è stata appunto autorizzata la diffusione della nuove versione semplificata della tessera. Nessuno ha fatto sapere nulla, se non una nota scritta sul sito del Mef in cui si legge: «carenza di materiali semiconduttori per la produzione dei microchip, generata dalla grave crisi internazionale».
TESSERA SANITARIA SENZA MICRO CHIP, COSA FARE?
La domanda sorge quindi spontanea: cosa bisogna fare ora per accedere ai vari servizi online se si dispone di una tessera senza microchip? La prima cosa da fare è non gettare assolutamente la vecchia tessera, ricordandosi inoltre di estendere fino alla fine del 2023, la durata del certificato di autenticazione. Per farlo basterà recarsi sul sito www.sistemats.it e seguire la procedura. Sarà fondamentale, per concludere la pratica, essere in possesso del codice Pin fornito in passato tramite l’invio della stessa tessera. Ovviamente un cammino semplice per coloro che smanettano tutti i giorni con i computer, un bel po’ meno per chi invece è meno giovane, i nostri cari anziani, che dovranno per forza di cosa farsi aiutare. Nel contempo la tessera senza microchip varrà come codice fiscale e certificazione dei dati primari, ma anche come iscrizione al servizio sanitario nazionale, e come Tessera europea di assistenza malattia (Team), per poter ricevere assistenza durante un soggiorno all’estero, in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
? FONTE: Ilmessaggero.it