Su TikTok alcune persone hanno lamentato l’esistenza di un nuovo tipo di virus apparentemente pericoloso. Ma di che cosa si tratta, e soprattutto lo è davvero?
È da molte settimane che in rete circolano video di persone affette da sintomi simil-influenzali subito dopo il rientro dalle vacanze praticamente. In tanti si mostrano raffreddati, in condizioni fisiche non buone e con termometri che registrano febbre oltre i 38°C. Non sono rare, sui social, le frasi e i commenti che alludono alla presunta pericolosità di alcune note località turistiche, delle volte associate a questo virus.
Ad avere attirato l’attenzione più di altre mete balneari è anzitutto Gallipoli, ma hanno manifestato sintomi simili anche giovani al rientro da Riccione, da Pag in Croazia e da Corfù in Grecia. All’apparenza sembrerebbe proprio trattarsi di un’infezione di tipo virale o batterico, ma ora come ora si sta faticando a comprendere quale sia l’origine, dal momento che tutte le ipotesi fino ad ora presentano delle incongruenze o lasciano dei punti interrogativi che richiedono maggiori approfondimenti.
Le indagini effettuate al riguardo
Ma quali sono i sintomi? Solitamente sono occhi rossi, spossatezza, febbre, raffreddore, tosse e mal di gola, e nella maggior parte dei casi le persone li hanno manifestato dopo il rientro dalle ferie. Possono essere curati con semplici farmaci da banco, ma da quel che risulta il numero di ricoveri ospedalieri o di accessi al pronto soccorso non ha subito un significativo aumento; questo lascia intendere che il fenomeno sia gestibile o che non comporti una frequenza significativa di complicazioni rilevanti.
Si crede che possa essere un caso di Escherichia Coli, cioè un batterio abbastanza conosciuto e che si trovava nella riviera emiliano-romagnola. Andando più a sud, continuando, le analisi effettuate dal dipartimento di Lecce di Arpa Puglia per valutare la presenza di patogeni nelle acque di balneazione del mare di Gallipoli hanno dato esito negativo. Lo stesso sindaco della città Stefano Minerva, dopo avere comunicato i risultati dell’indagine, ha ribadito che le acque sono del tutto sicure, quindi state tranquillo.
Un’altra idea era quella della Legionella pneumophila, e anche se non risultano essere stati condotti finora test specifici e sistematici, la dinamica dell’infezione sembrerebbe escludere questa ipotesi: il batterio viene tipicamente trasmesso tramite l’inalazione aerea di acqua stagnant, dalle tubature o dagli impianti di aerazione.
? Fonte: www.wired.it