La scorsa settimana i ricercatori di Google della divisione dedicata all’intelligenza artificiale hanno ufficialmente dichiarate aperte le registrazioni per richiedere l’accesso alla versione beta di LaMDA 2, il nuovo modello di elaborazione del linguaggio naturale del colosso di Mountain View. Scopriamo di cosa si tratta.
E’ di poche settimane fa il caso emerso all’interno di Google di uno dei suoi sviluppatori, l’ingegnere Blake Lemoine, inizialmente messo in congedo e successivamente licenziato perché ritenuto reo di aver pubblicamente espresso la convinzione che LaMDA 2, il nuovo modello di elaborazione del linguaggio naturale di Big G, fosse addirittura “senziente”.
In altre parole: Lemoine si era convinto che il software fosse diventato una persona umana. Possibile? Il LaMDA 2, ovvero il modello di linguaggio per applicazioni dialogiche (dalla denominazione inglese di “Language Model for Dialogue Applications”), è stato sviluppato proprio con l’obiettivo di “imitare” le conversazioni umane il più possibile accuratamente, apprendendo tramite la tecnologia del machine learning ed applicandola attraverso la tecnologia dell’intelligenza artificiale tutte le sue sfumature, in un percorso di miglioramento e di aggiornamento continui delle proprie prestazioni.
Dunque secondo Lemoine, il modello era divenuto talmente sofisticato da evolvere in un’entità senziente, che lui stesso pubblicamente aveva definito “persona”: “Credo legittimamente che LaMDA sia una persona”, sono state le sue parole.
Cosa che Google, invece, ha ritenuto del tutto infondato e, dopo mesi di tentativi di chiarimento – a detta della compagnia – con il proprio dipendente non andati a buon fine e considerata – sempre secondo la compagnia – la sua violazione persistente delle “politiche sull’occupazione e sulla sicurezza dei dati” interne, ecco dunque l’allontamento. Ora anche altri sviluppatori potranno testare il modello e valutare a chi dar ragione: vediamo come.
Come annunciato dall’amministratore delegato di Google Sundar Pichai lo scorso Maggio, è ora possibile registrarsi presso il portale di Google dedicato alla tecnologia dell’intelligenza artificiale per testare il LaMDA 2 (a questo link).
Per il momento gli accessi per i test verranno garantiti solo nel territorio degli USA ed a ristretti gruppi di utenti che lo sperimenteranno attraverso il sistema operativo Android. L’accesso su iOS è previsto nelle prossime settimane ed è probabile che anche altri Paesi ed altre lingue verranno incluse nel programma.
Google ha annunciato ai testers 3 prime macroaree di sperimentazione: “Imagine it” per “offrire percorsi per esplorare la tua immaginazione” dopo aver nominato luoghi di interesse; “List it” per creare un obiettivo progettuale che l’AI dovrà poi organizzare in un elenco di attività specifiche; ed infine “Talk about it (Dogs Edition)“, per conversare sul tema dei cani e dimostrare le capacità del modello di rimanere focalizzato sul tema anche quando si tenta di deviare il discorso.
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