L’apprensione riguardo al rincaro dei costi dell’energia è un sentimento sempre più diffuso ed anche, purtroppo, un dato oggettivo che in molti hanno già sperimentato sulla propria pelle, ricevendo bollette da capogiro. La corsa al risparmio è cominciata ormai da qualche tempo e, così, proviamo anche noi a metterci in moto, considerando gli elettrodomestici che consumano di più e cosa è possibile fare per ridurne i consumi.
In un periodo di rincaro dei costi dell’energia e con l’avvicinarsi della stagione fredda, aumenta da parte di individui, famiglie e professionisti il sentimento di apprensione riguardo agli esborsi sempre più significativi che saremo costretti a sostenere, con la speranza che l’innalzamento dei prezzi in bolletta non peggiori il nostro tenore di vita.
Tutti noi attendiamo anche misure da parte del Governo e degli organi ed enti preposti alla tutela di cittadini e consumatori che, in caso si verifichi una sproporzione dei rincari – ovvero qualora gli aumenti dovessero risultare troppo pesanti per le finanze personali ed andassero a minacciarne la stabilità, già messa a dura prova da anni di crisi – proteggano il nostro carovita.
Già, ma nel frattempo cosa possiamo fare? In questo articolo cominciamo a considerare i consumi casalinghi e ci concentriamo sugli elettrodomestici più “energivori” che la maggior parte di noi utilizza regolarmente. Scopriamo quali sono, in modo da poter riflettere anche circa l’utilizzo che ne facciamo e valutare se, in caso di sovra-consumo, si possa ridurre il loro impiego aumentando, quindi, il nostro risparmio.
In cima al podio troviamo la stufa elettrica: in questo periodo di caldo estivo, spesso anche torrido, ce ne siamo senz’altro “dimenticati”, ma con l’arrivo della stagione invernale è un elettrodomestico che torna in uso per molti di noi.
Medaglia d’argento ad ex-aequo va all’asciuga capelli ed al bollitore elettrico, in grado di giungere fino al consumo di 16 kwh, così come altrettanto significativi sono i consumi generati da tostapane e fornelli elettrici, che richiedono un grande dispendio di energia per arroventare in pochi istanti le resistenze che abbrustoliscono i nostri cibi.
Per poi passare alla friggitrice ad aria, che giunge consumare fino a 1,5 kwh. Senz’altro l’utilizzo di questi elettrodomestici varia considerevolmente da utente ad utente ma, essendo previsti per utilizzi di pressoché breve durata, basterà non abusarne per non ritrovarsi sorprese spiacevoli in bolletta.
Nella “Top 10” degli elettrodomestici più energivori seguono poi in coda l’aspirapolvere, il forno elettrico, la lavatrice ed il ferro da stiro e, da ultimo, anche se ciò potrebbe destare perplessità, il condizionatore d’aria che, in media, rispetto ai modelli tutt’ora in commercio, consuma circa 0,7 kwh.
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