Capita spesso di sentire delle notizie inerenti alle compravendite costituite da contraffazioni, motivo per cui tenerci aggiornati su un argomento così delicato e molto importante. Ma quali sono gli smartphone da cui dovremmo stare alla larga?
Nel 2022 la contraffazione è un fenomeno pericoloso non solo per l’economia, bensì anche per la sicurezza. Lo si è sempre detto: possono essere contraffatti vestiti, cibi, oggetti domestici e persino dispositici elettronici. Ecco perché non mancano, infatti, gli smartphone contraffatti, che sembrano prodotti di marche ben note ma che, in realtà, non lo sono affatto. Dentro alcuni di questi, a quanto pare, sono stati trovati dei pericolosi virus informatici.
Ha indagato al riguardo la società di cyber sicurezza Dr.Web, all’interno di quattro modelli “fake” di telefoni cinesi. Tutti i telefoni analizzati mostravano elementi simili, come i malware ben piazzati prima di vendere il telefono per esempio. Non si tratterebbe, quindi, di smartphone economici e falsi che sono stati infettati dopo la vendita, ma il contrario: i cellulari telefoni sono stati venduti col virus già dentro.
Sono pericolosi dal momento che possono rubare le informazioni personali dell’utente o modificare alcune impostazioni dello smartphone a sua insaputa, inoltre potrebbero spiare pure il profilo WhatsApp se lo volessero. Quello che ha scoperto Dr.Web non è affatto una bella notizia e deve farci aprire ancora di più gli occhi durante la fase di acquisto di un telefono nuovo.
Gli smartphone incriminati
Questa news è venuta fuori a luglio, quando diversi clienti di Dr.Web hanno contattato l’azienda lamentando strani comportamenti da parte dei propri telefoni Android. Analizzando alcuni di questi, sono saltate fuori delle informazioni agghiaccianti e che si ricollegano a quello che abbiamo detto prima.
Per cominciare i prodotti erano delle imitazioni di modelli molto famosi. Al loro interno, però, avevano tutti Android 4.4.2, una versione vecchissima del sistema operativo di Google. Chi ha installato quel sistema operativo sa benissimo che non è più sicuro perché non riceve più patch di sicurezza mensili da molto tempo, quindi è già un segnale d’allarme piuttosto ovvio possiamo dire.
L’obiettivo a questo punto è chiaro: diffondere dei cellulari con al suo interno dei virus, precisamente dei trojan che eseguono codice arbitrario nelle app di messaggistica WhatsApp e WhatsApp Business e possono essere utilizzati in diversi scenari di attacco informatico. Un esempio possono essere il furto delle info riservate e lo spionaggio delle chat private. Di seguito vi lasciamo i nomi delle imitazioni: P48Pro, Radmi Note 8, Note30 e Mate40.
? Fonte: www.tecnologia.libero.it