Da gamba di legno a mano bionica e retina liquida: la svolta tech delle protesi come è cambiata ed ha cambiato noi

Da protesi cineplastiche ad elementi bionici che raggiungono prestazioni anche migliori di quelle possibili attraverso le normo-abilità umane: in poco più di un secolo, la tecnologia applicata alle disabilità ha fatto passi da gigante e la sofisticazione continua a raggiungere traguardi sempre più “oltre i limiti”.

Protesi bioniche ComputerMagazine.it 1 Agosto 2022
L’evoluzione della tecnologia protesica copre un arco di tempo di almeno 5.000 anni – ComputerMagazine.it

Risalgono a ben 5.000 anni fa circa le prime evidenze di protesi ideate e realizzate per compensare alla mancanza di parti del corpo, nell’area dell’antico Egitto e dell’attuale Iran, con la prima menzione di una protesi oculare realizzata dalla divinità egizia Thoth in favore della divinità Horus.

E duecento anni dopo, nel 2.800 a.C., nella “Città Bruciata” di Shahr-i-Sokhta, nella parte sud-orientale dell’Iran, venne ritrovato proprio il primo reperto di protesi oculare, mentre il primo dispositivo protesico utilizzato di cui abbiamo evidenza venne rivenuto nell’anno 2000 e risale al periodo compreso tra il 950 a.C. ed il 710 a.C., quando venne realizzato un alluce artificiale di legno e di pelle, di cui i ricercatori hanno confermato l’effettivo utilizzo.

Da allora, la tecnologia protesica ha continuato ad evolvere secolo dopo secolo, consentendo di raggiungengere forme di compensazione di mutilazioni di parti del corpo umano ed animale sempre più sofisticate e performanti, raggiungendo livelli di bionicità artificiale in grado addirittura di aumentare le abilità fisiche.

L’evoluzione della bionica nell’ultimo secolo

Protesi articolari ComputerMagazine.it 1 Agosto 2022
Un soldato dell’esercito statunitense gioca a biliardino con due arti protesici (immagine utilizzata su concessione di pubblico dominio dell’Esercito Statunitense) – ComputerMagazine.it

Occhi, orecchie, denti, arti: sono tra le parti del corpo umano maggiormente coinvolte nella sostituzione con dispositivi protesici all’occorrere di menomazioni e mutilazioni. Il ventesimo secolo, in particolare, è stato caratterizzato da numerosi avanzamenti tecnologici che hanno segnato veri e propri momenti di avanguardia e di innovazione, consentendo di raggiungere livelli di sofisticazione sempre più avanzati.

Come – per citare solo alcuni esempi – nel 1905, quando il dottore toscano Giuliano Vanghetti avviò la ricerca sulle protesi cineplastiche azionate da tiranti che venivano fissati nei muscoli dei disabili e, poco più di mezzo secolo dopo, nel 1959, la prima mano comandata da segnali elettromiografici e da amplificatori a transistor.

Ancora, negli anni ’70, l’invenzione dei primi impianti cocleari con stimolazione elettronica del nervo acustico in grado di restituire l’udito, per giungere poi nel 2013 ai primi impianti di retina artificiale, evoluti poi 2 anni fa, nel 2020, grazie all’impiego di nanoparticelle fotovoltaiche, che hanno portato al primo modello di protesi liquida di retina.

 

? FONTE: www.corriere.it

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