Se pensavamo che le auto elettriche fossero l’ultima frontiera ecologica delle aziende automobilistiche, ci sbagliavamo. Adesso infatti, appurato che entro il 2035 tutte le automobili saranno praticamente del tutto elettriche, c’è un’altra cosa di cui parlare. La ricarica.
La ricarica delle auto elettriche infatti avviene, come tutti sappiamo, attraverso le cosiddette colonnine di ricarica che si trovano in strada, nei parcheggi, e in moltissime stazioni di servizio. Non solo, si trovano negli hotel e sulle autostrade per far sì che ovunque si possa ricaricare la propria auto.
Ed ecco che invece spunta fuori Wallbox, un impianto di ricarica in miniatura per chi vuole ricaricare la batteria della sua automobile elettrica direttamente a casa, ma naturalmente negli spazi esterni. E’ un indicatore che ricorda molto le colonnine che sono in strada, ma è più piccolo e funziona molto meglio dei caricatori casalinghi che vengono messi nelle auto elettriche in dotazione quando vengono vendute.
Solitamente quando si acquista una automobile elettrica viene incluso nella dotazione di base un caricabatterie casalingo dotato di Schuko, che però spesso non funziona a dovere e si corre spesso il rischio che si surriscaldi. Wallbox invece riesce a supportare potenze più alte, o magari la stessa potenza ma per un tempo più lungo, senza rischio di surriscaldamento.
Sebbene la dimensione sia decisamente minore, la tecnologia con cui è stata creata la Wallbox è esattamente la stessa. Wallbox può avere una potenza fino a 7,4 kW in monofase o un massimo di 22 kW in trifase, ed alcuni hanno anche una funzione Dual per effettuare due ricariche contemporaneamente.
I modelli sono diversi e ce ne sono di più elaborati e di più semplici, ed ovviamente il loro costo varia in base a quanto sono complesse ed articolate ed alle funzionalità aggiuntive di quelle che hanno un display e possono controllare il consumo di elettricità.
Prima di scegliere il modello di Wallbox occorre ovviamente chiamare un tecnico che possa fare una perizia per scegliere la dimensione giusta dei cavi grazie alla quale si potrà avere la certificazione, utile per esempio in un condominio. Per installare poi la Wallbox bisogna verificare se il posto dove verrà alloggiata l’automobile ha una linea di comunicazione con il contatore di casa, sia che si tratti di un condominio o di una abitazione privata.
La scelta della Wallbox solitamente ricade su un modello monofase che è supportata da tutte le automobile di recente costruzione e dal loro caricabatterie da 6/7 kW o 11 kW integrato, perché cambiare un impianto con un trifase ha un costo molto alto e si sceglie solitamente di non fare questo cambiamento.
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