L’azienda spagnola di cybersicurezza Panda Security diffonde sul web consigli pratici ed efficaci in riferimento al “geo-positioning system”, rivolti a chi desidera impedire il tracciamento del proprio smartphone e mettersi al sicuro da possibili geolocalizzazioni illecite. Scopriamoli insieme.
A quanti di noi è toccata in sorte la necessità di localizzare il proprio smartphone? E, ancora, in quanti abbiamo provato il desiderio di localizzare quello di un amico, di un collaboratore o del proprio partner, e di poterlo fare attraverso un’app specifica basata sul tracciamento GPS, ovvero sul sistema di posizionamento geografico?
In caso di tracciamento del proprio dispositivo nella dimensione privata, così come nel caso di un mutuo e consensuale permesso di geolocalizzare i propri dispositivi attraverso piattaforme che lo consentono, in modo da permettere ad amici e conoscenti di rilevare la propria posizione e, magari, prendere un caffè in compagnia scoprendo di trovarsi nelle immediate vicinanze, la funzione risulta davvero utile e vantaggiosa, una sorta di plus valore tanto per la nostra vita privata quanto per quella relazionale.
Il rovescio della medaglia, tuttavia, è che il GPS – come ben sappiamo – può essere violato: malintenzionati, hacker e cybercriminali, infatti, possono far breccia nel sistema e, senza il nostro consenso, tracciare la localizzazione del nostro dispositivo e dunque, quasi sicuramente, anche la nostra. E trasformare, così, uno strumento di utilità indubbia in una grave violazione della nostra intimità e privacy. Ma la buona notizia è che, per fortuna, non mancano i rimedi.
Per evitare che ciò avvenga, l’azienda spagnola di cybersicurezza Panda Security, con sede a Bilbao, ha diffuso in rete alcuni consigli utili per proteggere il nostro dispositivo: poche e semplici accortezze, ma che possono fare la differenza.
Ad esempio: premurandosi di non collegarsi a Wi-Fi pubblici privi di protezione; attivando sui browser utilizzati la modalità di navigazione privata, in particolare quando si naviga su siti e pagine insicure, prive del protocollo di sicurezza https, o di dubbia natura.
Ed ancora: utilizzare regolarmente software anti virus, malware e spyware dedicati proprio al tracciamento geografico; non accettare – o disattivare – il tracciamento della propria posizione richiesto da alcuni siti web e da alcune app; disinstallare frequentemente le applicazioni inutilizzate da tempo, che potrebbero non venire più aggiornate dai loro sviluppatori.
E soprattutto, aggiornare costantemente il proprio sistema operativo, le applicazioni di uso frequente, nonché le password dei propri account più frequentati, utilizzando in ogni caso possibile il sistema di autenticazione a più fattori.
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