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Instagram, Facebook e Messenger continuano la profilazione illegale degli utenti: nuove rivelazioni sconvolgenti

I social network pare che non siano così sicuri come dovrebbero essere. Non per niente sono emerse delle sconcertati verità su ciò che dovrebbe essere, in teoria, una realtà davvero difficile da accettare. Di quale grande problema parliamo?

I social network sono dei siti bellissimi dove passare il tempo, ma nascondono anche dei lati particolari – Computermagazine.it

Il tutto ha avuto inizio con la pubblicazione di una serie di analisi fatte dallo sviluppatore Felix Krause, il quale è particolarmente attento a tutto ciò che riguarda il sistema di privacy e trasparenza di iOS. Ci viene fatto vedere come Instagram, Facebook e Messenger, siano in grado di monitorare le interazioni dell’utente quando quest’ultimo clic su un collegamento web all’interno dell’app, aprendola con il browser integrato invece che con quello fornito da Apple.

La questione è che nella maggioranza dei casi, ognuno fa utilizzo di Safari per caricare siti web, però Instagram e Facebook su iOS utilizzano il proprio browser in-app. Tramite questo, le tre applicazioni possono distribuire un codice JavaScript di tracciamento, che altro non è se il Meta Pixel presente in tutti i link e i siti web a cui si accede direttamente dalle app cliccando su un URL. Ma in seguito cosa accade?

La negazione di Meta sulle accuse rivolte

Fare chiarezza sulla questione è molto importante – Computermagazine.it

Per via del codice, Meta ottiene la possibilità di tracciare qualsiasi interazione che l’utente compie mentre visita una pagina web, specie senza che lui lo venga a sapere. Queste interazioni possono riguardare l’apertura di altri link, la selezione di testo, gli screenshot o altri input di tipo testuale. C’è il rischio, quindi, che Meta possa tracciare anche l’inserimento di dati sensibili da parte dell’utente.

Viene fatto presente che non vi siano prove del fatto che Meta abbia raccolto attivamente i dati che è in grado di avere. Per questo ha segnalato a Meta quello che ha scoperto ritenendolo essere quasi un bug e non una azione della compagnia. Ma visto e considerato che non abbiano risposto, lo sviluppatore ha deciso di divulgare tutta la sua documentazione.

Meta, però, ha risposto in seguito smentendo gli esiti della sua analisi e spiegando come abbia frainteso o cambiato il funzionamento del browser integrato nelle varie applicazioni. Il Meta pixel, dunque, rispetta le direttive App Tracking Transparency di Apple: “Queste affermazioni sono false e travisano il funzionamento del browser in-app e del Pixel di Meta. Abbiamo intenzionalmente sviluppato questo codice per onorare le scelte di App Tracking Transparency fatte dalle persone sulle nostre piattaforme”.

? Fonte: www.hwupgrade.it

Sebastiano Spinelli

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