Distopico? A dir poco. Apocalittico? Anche. Un generatore di immagini d’intelligenza artificiale chiamato DALL-E 2 ha creato ipotesi grafiche relative agli “ultimi selfie scattati sulla Terra”: scopriamo perché la macchina abbia previsto scene così forti e truci ed immerse nel caos e nella disperazione.
L’intelligenza artificiale applicata ad un generatore d’immagini chiamato DALL-E 2 che si lancia nella creazione di grafiche definite “predittive” le quali, su richiesta di un utente che ha inserito la descrizione testuale nel sistema di generazione grafica, mostrano gli ultimi selfie scattati dal genere umano.
Il DALL-E 2 è opera del del laboratorio di ricerca OpenAI, il quale è composto dalla corporazione for-profit OpenAI LP e dalla società no-profit OpenAI Inc., è stato fondato nel 2015 a San Francisco negli Stati Uniti e conduce ricerche nel campo dell’IA con l’obiettivo dichiarato di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale “amichevole” e “a vantaggio dell’umanità nel suo insieme”.
Tra i suoi fondatori originari annovera anche big dell’Hi-Tech come Elon Musk (poi ritiratosi dal consiglio di amministrazione nel 2018 ed ora rimasto come semplice donatore) e Sam Altman, ex Presidente dell’incubatore Y Combinator.
Ed ecco che, a quanto risulta, un utente ha deciso di utilizzare DALL-E 2 richiedendo la generazione di immagini che mostrassero gli ultimi selfie scattati sul Pianeta Terra. Dopo aver ricevuto il comando di generazione, DALL-E 2 ha aggregato dati ed informazioni forniti dai server di Google in riferimento ai parametri indicati (“selfie” – quindi smartphone – “ultimi” – quindi deve aver interpretato si intendesse il momento conclusivo dell’esistenza umana – e “Pianeta Terra“).
E dunque ne ha creato un mix, senz’altro apocalittico, distopico e per, potremmo dire, “stomaci forti”: perché le previsioni del generatore di immagini sono di uno scenario caratterizzato da distruzione, dramma e morte, tanto per il genere umano, rappresentato terrorizzato e senza forze, quanto per l’ecosistema rappresentato come irreversibilmente compromesso ed in preda di esplosioni e fiamme.
Certo il risultato è sconsolante. Ma più che garantirci previsioni corrette di un futuro prossimo ed imminente (abbiamo potuto constatare quanto il predittivo non sia mai certo e, anzi, spesso risulti assai erroneo e addirittura fuorviante), certifica che il presente sia stracolmo di dati ed informazioni che, anche quando unite insieme da un’AI che ha lo scopo di essere “amichevole” e “a vantaggio dell’umanità”, parlano in prevalenza assoluta di devastazione, distruzione e morte.
E se, invece di preoccuparci di possibili distopie future, ci occupassimo di introdurre nel presente dati, informazioni e premesse di tutt’altro genere, ad esempio di risoluzione, costruzione e vita, e in quantità sempre più abbondanti? Cosa mostrerebbe allora DALL-E 2?
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