Ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale ed opposta. E’ una delle leggi della fisica fondamentali, che tuttavia può essere applicata benissimo anche al crescere senza limiti della tecnologia.
Ossia: la tecnologia cresce e ci semplifica la vita, ma in egual misura ci espone a dei rischi legati al lato oscure della cibernetica.
Soprattutto, quello che sta crescendo senza sosta, raggiungendo un ulteriore +21% rispetto ad appena due anni fa, sono le frodi online. Parola di Polizia Postale.
Polizia Postale: la task force si sdoppia
La Polizia Postale è quella che per definizione si occupa delle frodi online e soprattutto di quelle che riguardano i conti correnti. Ci sono adesso tuttavia due task force distinte e separate, ma allo stesso tempo intercorrelate, che lavorano su questo problema.
La prima è quella che già conosciamo, ed è quella che si preoccupa della prevenzione delle frodi online, per far sì che gli hacker e i malintenzionati non riescano a portare avanti al 100% le loro truffe.
E poi c’è quella “contenitiva”, ossia che entra in gioco nel momento in cui la truffa è già avvenuta. E purtroppo di questa task force c’è una necessità estrema, proprio visto l’aumento delle truffe online soprattutto ai danni di persone “ignoranti in materia”, come le persone anziane, che vengono facilmente raggirate.
La maggior parte delle truffe avviene tramite servizi di messaggistica, come WhatsApp o i semplici SMS. Una volta era più semplice riconoscerle, dal momento che l’italiano di questi messaggi era talmente sgrammaticato da non lasciare spazio a dubbi.
Oggi però gli hacker si sono così evoluti e sono diventati così sofisticati che è difficilissimo riuscire a reagire a questo tipo di truffe, perché quando ci si accorge che il messaggio in realtà è puro phishing, è troppo tardi. Ed anche l’intervento della Polizia Postale può non essere risolutivo in tal senso.
Parlando a Il Sole 24 Ore, Riccardo Croce, dirigente sezione Financial Cybercrime della Polizia Postale, spiega come funzionano le due task force: «Oltre alla funzione di prevenzione, ne abbiamo una antifrode. Le frodi si concentrano sulla parte debole della catena, ovvero il fattore umano, che porta il denaro a uscire dai conti correnti delle vittime. Informatiche per modalità di esecuzione, ma viene sfruttata la debolezza umana. Gli istituti finanziari hanno difese molto efficaci dal punto di vista informatico. Più difficile è arrivare a presidiare l’elemento umano, ovvero il consumatore, l’utilizzatore a valle».