Non si è verificato alcun attacco hacker all’Agenzia delle entrate nella giornata di ieri. Dopo qualche ora di panico e di terrore fra gli addetti ai lavori e non solo, è arrivata la smentita circa il fatto che un gruppo di criminali della rete avesse appunto bucato il sito governativo sottraendo un bel po’ di dati.
Nel dettaglio, nel pomeriggio di ieri era circolata la notizia che LockBit, dei cyber criminali senza scrupoli, avessero colpito l’Agenzia con un ransmoware, sottraendo ben 76 gigabyte di dati, e chiedendo un riscatto che sarebbe dovuto arrivare entro e non oltre 5 giorni, pena la pubblicazione di tutti i dati sensibili sul dark web. In realtà, come riferisce il sito dell’agenzia Ansa, nulla di tutto ciò si è verificato: “Semmai, come appare dai primi rilievi – si legge sul sito – sarebbe stato hackerato il profilo di un professionista ma senza riuscire a ‘bucare’ fino ai dati pubblici dell’Agenzia”. Ad accertare quanto accaduto è stata la Sogei, società pubblica che gestisce la piattaforma informatica dell’amministrazione finanziaria, che ha fatto sapere, escludendo il peggio: “Dalle prime analisi effettuate – informa – non risultano essersi verificati attacchi cyber né essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria”.
ATTACCO HACKER AGENZIA DELLE ENTRATE? SMENTITA E DETTAGLIO: UN POMERIGGIO DI PASSIONE
Sono quindi al sicuro le informazioni personali dei contribuenti italiani, nulla di sensibile è stato sottratto, e nulla finirà nell’oscuro web. In ogni caso le autorità e le forze dell’ordine stanno continuando a tenere monitorata la situazione, e la Procura di Roma ha avviato un’indagine per cercare di comprendere nel dettaglio cosa sia successo. Come detto sopra, sul banco degli imputati vi sarebbe la cyber gang LockBit, gruppo hacker che si ritiene operi per conto della Russia e che ha portato a termine vari attacchi in tutto il mondo negli ultimi mesi. Secondo quanto emerso, lo stesso gruppo aveva chiesto un riscatto da ben 5 milioni di euro all’Agenzia delle entrate per rilasciare i dati, minacciando poi di pubblicare gli stessi in rete nel caso in cui non fossero arrivati i soldi entro la deadline stabilita. “In riferimento alla notizia – ha aggiunto Sogei – circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità, l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a Sogei, società pubblica interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e che sta effettuando tutte le necessarie verifiche”. La Procura di Roma ha invece fatto sapere che “i pm hanno avviato una indagine con l’obiettivo di verificare il presunto attacco hacker. Attesa a piazzale Clodio una prima informativa della Polizia Postale e in particolare degli specialisti del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic). Alla luce dell’incartamento che verrà trasmesso, i magistrati potrebbero ipotizzare i reati di accesso abusivo al sistema informatico e tentata estorsione. Non è escluso che l’attività di indagine possa coinvolgere altri pool oltre ai pm che si occupano di reati informatici”.
? FONTE: Ansa.it