la casa di Mountain View ha dato il via ad una battaglia legale contro TikTok, e in base alle informazioni di cui siamo in possesso sembra che non sarà una situazione facile da cui uscirne. Che cosa è successo di preciso?
Google, poiché è stato chiamato in causa da Match Group – proprietario di Tinder -, ha dovuto rispondere pesantemente per via del fatto che, la società, avesse violato i contratti con la casa di Mountain View. In particolar modo non ha rispettato le sue politiche, provocando dei problemi non indifferenti.
E come se non bastasse, i gestori delle app di incontri Tinder e OurTime hanno accusato Google di aver avviato una politica di fatturazione monopolistica. Ma come tutti noi abbiamo avuto modo di capire, la società si è sempre dimostrata contraria sulle iniziative per effettuare transazioni monetarie, bypassando i propri sistemi di pagamento. Google, tuttavia, ha in parte modificato la sua politica – nel corso del tempo – nel momento in cui si preparava per le misure di ritorsione: “Google ha citato in giudizio Match Group Inc., accusando il servizio di app di appuntamenti di rapporti in malafede e violazione del contratto per aver provocato una battaglia legale sulle politiche di Google Play“.
Il duro scontro tra Tinder e Google
Dopodiché, Google ha iniziato una causa contro la compagnia che gestisce Tinder dato che non sia intenzionata a pagare per l’uso del mercato, motivo per cui gli ha addebitato una commissione del 15% sul primo milione di dollari all’anno da sviluppatori statunitensi. Questa tariffa, solitamente, aumenta al raggiungimento di questo importo di vendite: “La causa di Google è in risposta al fatto che Match Group abbia citato in giudizio il colosso della ricerca a maggio, accusandolo di avere politiche di fatturazione monopolistiche. Google ha cambiato alcune delle politiche, spingendo il sito di incontri a ritirare una richiesta di un’ordinanza restrittiva temporanea“.
E in base alle parole d Google, quanto detto inserisce Match Group in una posizione migliore rispetto ad altri sviluppatori di app che “rispettano i loro accordi e compensano volontariamente Google per i vantaggi che ricevono“. In aggiunta, l’azienda stessa richiede una condizione al tribunale qualora avesse la meglio su questa causa, cioè di privare il titolare dei servizi di incontri dell’accesso al proprio app store.
? Fonte: www.gizchina.it