And the winner is… startup Levante. L’azienda di Sara Plaga e Kim-Joar Myklebust, lei italiana lui norvegese, si è aggiudicata il premio Premio Best Practices per l’Innovazione (categoria Greentech) promosso e organizzato da Confindustria Salerno.
Tutto merito di quei pannelli solari con scarti di lavorazioni di silicio per un futuro sostenibile ed efficiente. Sono dei pannelli solari intelligenti, modulati e addirittura portatili ispirato agli origami. Un toccasana per il nostro Pianeta martoriato dai cambiamenti climatici, riciclato e riutilizzabile, perché quando il Tech si unisce con il Green, è vittoria al 100%.
E’ diverso dagli altri perché può essere rinnovato e aggiornato
Le esperienze in barca a vela e camper, vivere più in generale una vita essenziale e significativa per limitare gli sprechi e l’impatto ecologico alla base del successo di Sara Plaga e Kim-Joar Myklebust: loro startup milanese, insieme alla società ACS (Advanced Composites Solutions), con sede a Bologna e Tortoreto si sono aggiudicate l’ambito riconoscimento. Che da 18 anni alle migliori tra imprese, spin off e start up.
L’iniziativa promuove la cultura dell’innovazione in Italia generando un meccanismo virtuoso di contaminazione e condivisione delle progettualità tra attori diversi, offrendo una premialità aggiuntiva per i progetti svolti in collaborazione con altri soggetti. L’idea del dinamico suo italo-norvegese, che già si sono messi in mostra per aver creato una startup fra le prime cinquanta in Europa per mobilità sostenibile, si basa sugli origami.
Il pannello chiuso è compatto e portatile, aperto esprime la potenza massima. Si può trasportare ovunque. “Nei nostri viaggi abbiamo spesso affrontato un’esigenza che non è stata ancora pienamente soddisfatta – dice la coppia – avere energia pulita sempre e ovunque ci troviamo”. Detto, fatto. Così il pannello solare può essere attaccato alla batteria di una barca o di un velivolo, può essere una unità stand alone con batteria.
E’ diverso dagli altri perché può essere rinnovato e aggiornato: ogni componente è smontabile, le celle solari possono serenamente essere sostituite mantenendo il telaio in fibra di carbonio.
Il pannello è composto da diversi moduli intelligenti, che funzionano in modo indipendente con carica solare individuale e controllori. Se influenzato dall’ombra, riesce comunque a sprigionare energia. Design plug & play: installazione e manutenzione fai-da-te, ovunque tu sia. Insomma, una proposta vincente.
ACS ha invece ha proposto un progetto di recupero cosiddetto “upcycling”, mettendo a disposizione la propria tecnologia ed esperienza partendo dal recupero degli scarti di fibra di carbonio proveniente dall’industria automobilistica.