Rischiano grosso Tim Cook e la sua azienda. Apple nell’occhio del ciclone per un nuovo batterygate che, se dovesse essere confermato, potrebbe tradursi in qualcosa molto vicino a una multa da un miliardo di dollari, 895 milioni per la precisione.
Non è certo la prima volta che si sente parlare di batterygate, un termine usato per descrivere i rallentamenti deliberati del processore sugli iPhone di Apple, con il fine illecito di evitare che i telefoni con batterie degradate si spengano quando sono sottoposti a un carico elevato.
E’ il caso del 2017, quando Apple dovette ammettere di aver rilasciato un aggiornamento per rallentare gli iPhone più datati con batterie che invecchiano per evitare che si spengano improvvisamente.
J’accuse su Apple, il reclamo riguarderebbe determinati Melafonini
Sono passati cinque anni da allora, ma Apple non ha ancora finito di affrontare quelle ripercussioni. Secondo The Guardian, infatti, il colosso di Cupertino sta ora affrontando un’azione legale nel Regno Unito presentata da un attivista per i diritti dei consumatori, di nome Justin Gutmann, presso il Competition Appeals Tribunal.
Gutmann ha affermato che Apple avrebbe deliberatamente limitato il telefono degli utenti prima di farlo, e che il gigante californiano della tecnologia non avrebbe dato ai suoi utenti la possibilità di disabilitare l’impostazione.
Il reclamo riguarda i modelli iPhone 6, 6 Plus, 6S, 6S Plus, SE, 7, 7 Plus, 8, 8 Plus e iPhone X. La denuncia di Guttman affermava che Apple ha introdotto la funzione di rallentamento per nascondere il fatto che le batterie più vecchie non potevano più far fronte ai nuovi aggiornamenti del sistema operativo.
“Invece di fare la cosa onorevole e legale dai propri clienti e offrire una sostituzione gratuita, un servizio di riparazione o un risarcimento, Apple ha invece ingannato le persone nascondendo uno strumento negli aggiornamenti software che ha rallentato i loro dispositivi fino al 58 percento“. Parole pesanti quelle del grande accusatore di Apple, che se dovesse vincere la causa, costringerebbe Apple al risarcimento per un totale di 750 milioni di sterline a oltre 25 milioni di persone che hanno acquistato i telefoni interessati nel Regno Unito.
Apple già in precedenza era stata multata di 10 milioni di euro in Italia per la stessa questione e per non aver fornito ai clienti le informazioni necessarie per la manutenzione e la sostituzione delle batterie.
Nel 2020, Apple ha anche accettato di pagare fino a 500 milioni di dollari per risolvere una delle cause negli Stati Uniti che ha dovuto affrontare per il rallentamento dell’iPhone. A quanto pare il colosso di Cupertino non avrebbe perso il vizietto.
FONTE: Engadget