L’idea arriva dal Giappone: un generatore di energia in grado di sfruttare le correnti degli abissi di mari e oceani per aumentare il potenziale nazionale di energia elettrica pulita e compensare alla mancanza di sole ed alla scarsità di superficie per l’eolico. Dopo i test, via ora alla fase di piazzamento.
Il Giappone è la quinta potenza mondiale in termini di consumo di elettricità. Gran parte delle sue riserve energetiche derivano dal nucleare e, rispetto ad altri Continenti e Paesi (come la nostra Europa e gli Stati Uniti d’America), la morfologia del suo territorio consente minori installazioni di parchi eolici e la sua posizione geografica è caratterizzata da una scarsa presenza di sole.
Se solare ed eolico, quindi, non riescono a garantire approvvigionamenti di energia pulita sufficienti per il fabbisogno nazionale giapponese, come fare per spingere il più possibile il settore delle rinnovabili? Attraverso il mare. O meglio: nelle sue profondità abissali.
Questa la soluzione ideata e realizzata in Giappone per aumentare le possibilità di approvvigionamento energetico attraverso fonti rinnovabili, tramite un generatore sottomarino, battezzato Kairyu, installato a circa 50 metri sotto il livello del mare, composto da un sistema di turbine che sfruttano la corrente marina per creare energia
Le caratteristiche del generatore sottomarino Kairyu
Kairyu ha una struttura composta da tre corpi principali, ovvero una fusoliera centrale connessa a due capsule laterali entro cui sono alloggiate le turbine con eliche che superano il metro di lunghezza. Le loro pale ruotano in senso opposto, l’una in verso orario e l’altra in verso anti orario, affinché il generatore non ruoti su se stesso e mantenga la stabilità dell’intero corpo.
Il sistema di Kairyu testato nel corso degli ultimi tre anni circa è di tipo prototipale, dal peso di 330 tonnellate circa. E’ stato in grado di generare una potenza massima di 100 kWh ed utilizzato come unità dimostrativa per verificare l’effettiva efficacia delle sue attività a regime, dimostratesi soddisfacienti e promettenti.
Ora è giunta la fase del posizionamento vero e proprio nell’area marittima che ospita la corrente sottomarina di Kuroshio, che raggiunge fino a 100 km di ampiezza, muovendo al largo delle coste sudorientali – ovvero nell’area di maggior potenza della corrente – fino a 65 milioni di metri cubi d’acqua al secondo.
L’obiettivo del Giappone è di installare una flotta di generatori in grado di produrre 205 GW di potenza energetica pulita in totale, ovvero il 60% circa del fabbisogno energetico nazionale. L’energia prodotta dai generatori Kairyu potrà essere trasportata in superficie tramite cavi elettrici sottomarini e la manutenzione degli impianti potrà essere eseguita in mare attraverso operazioni di ri-emersione dei generatori.
Oltre a ciò il Giappone punta ad un secondo obiettivo di più lunga gittata temporale: aver sviluppato entro il 2030 la tecnologia necessaria a produrre turbine fino a 40 metri di lunghezza, in grado di generare energia per oltre 2 MW ciascuna, giungendo a soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero Paese esclusivamente attraverso la forza del mare.
FONTE: www.hdblog.it