La stampa 3D può essere utilizzata in medicina per sostituire parti di tessuti danneggiati e salvare le vite di molte persone. E’ quanto afferma uno studio del Wyss Institute dell’Università di Harvard che ha condotto una serie di ricerche sulla produzione in laboratorio di tessuti “simili” a quelli biologici.
In particolare, i ricercatori del Wyss Institute si sono concentrati sul tessuto cardiaco. Oltre a quello cerebrale, il tessuto cardiaco è uno di quelli che a seguito di una malattia, o di un infarto, non ha la capacità di rigenerarsi. Pertanto il tessuto malato, anche se in qualche modo guarisce, crea delle cicatrici che di fatto lo rendono malandato per sempre.
E che dire di quelle persone che, a seguito di malattie cardiache, sono in attesa di trapianti che spesso non fanno in tempo ad arrivare? Lo studio del Wyss dice che solo negli States muoiono l’anno quasi 650.000 persone per malattie cardiache, molte in attesa di trapianto. La stampa in 3D di questo tessuto potrebbe mettere fine, o comunque migliorare, questa situazione.
Utilizzando un bioink con blocchi costitutivi di organi contrattili densamente imballati (OBB) composti da cardiomiociti derivati da cellule staminali pluripotenti indotte dall’uomo (hiPSCs-CM), i ricercatori di Wyss Institute sono stati in grado di stampare fogli di tessuto cardiaco con allineamento complesso e vario.
Questi fogli hanno un’organizzazione e una funzionalità simili a quelle dei veri strati del muscolo cardiaco umano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Advanced Materials. In futuro, questo progresso potrebbe consentire lo sviluppo di uno spesso tessuto muscolare umano multistrato con proprietà contrattili più fisiologiche.
Questo significa che una volta creato questo tessuto cardiaco biosintetico stampato in 3D con delle speciali stampanti, sarà possibile andare a sostituire quelle parti di tessuto cardiaco danneggiate e che non hanno la possibilità di auto ripararsi salvando la vita di persone che diversamente potrebbero vedere le loro possibilità di sopravvivenza molto affievolite.
“Essere in grado di imitare efficacemente l’allineamento del sistema contrattile del cuore attraverso la sua intera gerarchia dalle singole cellule al tessuto cardiaco più spesso composto da più strati è fondamentale per generare tessuto cardiaco funzionale per la terapia sostitutiva“, ha affermato Jennifer Lewis, autrice senior e membro della Wyss Core Faculty.
“Mentre il non plus ultra degli sforzi di ingegneria dei tessuti sarebbe un trapianto di cuore di un intero organo, il nostro approccio potrebbe consentire contributi ad applicazioni più immediate. Potrebbe essere utilizzato per generare più modelli di malattie fisiologiche e creare cerotti miocardici altamente architettati che, come i blocchi LEGO®, potrebbero corrispondere ed essere utilizzati per sostituire una cicatrice specifica del paziente dopo un infarto“, hanno spiegato i responsabili del progetto.
FONTE: Wyss Institute
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