Si è fatto un gran parlare negli ultimi mesi dell’unificazione europea dello standard di ricarica per i dispositivi elettronici come smartphone e tablet. Quello standard USB-C che molti produttori hanno già da tempo iniziato ad adottare, ma che ancora Apple si ostina(va) a ignorare a favore dello standard con la porta Lightning.
In nome di cosa, non è dato sapere. Forse per avere maggiori guadagni? Forse, sì. Perché un caricabatterie a porta universale, sicuramente fa risparmiare soldi agli acquirenti e di conseguenza guadagnarne meno ai produttori. Ma la Commissione Europea non è dello stesso avviso, o meglio ha priorità diverse che non il mero guadagno.
Infatti, con una serie di consultazioni e bozze di leggi comunitarie, la Commissione ha più volte inneggiato ad un minor inquinamento elettronico da raggiungere con una relativa diminuzione di rifiuti di tipo elettrico ed elettronico. Questo risultato, secondo la Commissione, è ottenibile (tra le altre) con l’unificazione dello standard di ricarica in tutta l’Unione Europea, in modo da consentire ai consumatori di non dover cambiare caricabatterie (e quindi gettare il vecchio) ad ogni cambio di telefonino.
Standard unificato USB-C: due anni di tempo ai produttori per adeguarsi
L’intesa sull’adozione di un unico standard di ricarica è stato raggiunto tra i portavoce del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, che insieme hanno stilato il testo di una direttiva sulle apparecchiature elettroniche che dovranno a breve adottare un unico standard individuato nella porta USB-C.
I dispositivi che saranno coinvolti in questa iniziativa saranno in prima battuta smartphone, fotocamere, tablet, e-reader, auricolari, ed in futuro, anche i laptop. L’adeguamento dovrà essere seguito da tutti i produttori, nessuno escluso, il che vuol dire che anche Apple finalmente dovrà piegarsi alla decisione della Commissione Europea circa l’unificazione dello standard di ricarica.
La bozza del disegno di legge seguirà un iter che la porterà a essere approvata, presumibilmente, entro l’autunno del 2022, ma la legge diventerà operativa solamente 24 mesi dopo, quindi alla fine del 2024. Questo perché la Commissione Europea ha deciso di concedere due anni ai produttori per adeguare tutti i loro prodotti al nuova standard di ricarica, in modo tale che per la fine del 2024 si possa avere quella omogeneità auspicata.
Pertanto, il suggerimento è quello di iniziare fin da adesso questo processo di cambiamento, in modo da poter operare in maniera graduale e organica, senza dover poi “correre ai ripari” all’ultimo momento e magari incappare in qualche problema tecnico dell’ultimo secondo che potrebbe ritardare il completamento del processo.
FONTE: www.ilsole24ore.com